I funzionari ucraini hanno riferito che l’ultimo reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia è stato spento: l’impianto verrà chiuso. Nella parte meridionale del Paese, nel frattempo, le truppe di Kiev procedono con la loro avanzata finalizzata a liberare i territori occupati dai russi.
Ucraina, spento l’ultimo reattore della centrale nucleare di Zaporizhzhia: l’impianto è in “modalità isola”
La centrale nucleare di Zaporizhzhia in Ucraina verrà chiusa: nella mattinata di domenica 11 settembre, Kiev ha annunciato che l’ultimo reattore dell’impianto è stato spento. La centrale, quindi, è stata totalmente disconnessa dalla rete elettrica al fine di avviare il processo di chiusura.
“Oggi, 11 settembre 2022, alle 03:41 (le 2:41 in Italia), l’unità n. 6 della ZNPP è stata scollegata dalla rete elettrica. Sono in corso i preparativi per il raffreddamento e il trasferimento allo stato freddo”, hanno riferito i funzionari ucraini che afferiscono a Enerhoatom tramite la diffusione di un comunicato. Nonostante i ripetuti appelli internazionali, la centrale nucleare più grande d’Europa viene bombardata da settimane mentre Mosca e Kiev si lanciano accuse incrociate giocando allo scarica barile e prendendo le distanze da ogni responsabilità rispetto all’escalation registrata nell’area.
In merito alla decisione comunicata, Enerhoatom ha spiegato che l’impianto a Zaporizhzhia ha già funzionato in “modalità isola” negli ultimi tre giorni, producendo solo elettricità per la propria fornitura in quanto tutte le linee che collegavano il sito alla rete elettrica ucraina sono state interrotte dai raid missilistici. Nella serata di sabato 10 settembre, quindi, è stato stabilito di provvedere all’alimentazione della centrale nucleare in questa modalità, spegnando l’ultimo reattore ancora attivo e raffreddarlo fino a raggiungere uno stato freddo sicuro.
Le truppe di Kiev continuano ad avanzare verso Sud
Intanto, le forze armate di Kiev avanzano verso Sud per liberare i territori assediati dai russi. “È in corso la liberazione di villaggi nei distretti di Kupiansk e Izyum, nella regione di Kharkiv”, ha riferito lo Stato Maggiore dell’esercito ucraino nel suo ultimo aggiornamento quotidiano sul conflitto, giunto ormai al suo 200esimo giorno. “Le nostre forze sono entrate a Kupiansk”, ha confermato l’esercito di Kiev.
L’avanzata ucraina procede a ritmo serrato. In questo contesto, il capo dell’Amministrazione militare regionale di Lugansk, Serhiy Gaidai, ha scritto su Telegram che i militari russi e i loro collaboratori locali stanno scappando frettolosamente dalla regione, diretti verso la Russia. “La bandiera ucraina, che i nostri guerriglieri hanno innalzato ieri sera sull’edificio dell’amministrazione a Kreminna, è rimasta intatta, perché i russi sembrano aver capito tutto e non osano toglierla. I russi e i loro collaboratori stanno fuggendo dalla regione di Lugansk, diretti verso la Russia”, sono state le parole di Gaidai riportate da Ukrinform.
Il capo dell’Amministrazione militare di Lugansk ha sottolineato la presenza di file di veicoli degli occupanti diretti verso il confine russo-ucraino che si estendono per chilometri. Ha, inoltre, esternato la convinzione che gli invasori stiano lasciando non solo Lugansk ma anche Alchervsk e altre città che erano state espugnate nel 2014.
Gaidai ha descritto l’avanzata dell’Ucraina come “enorme” e ha assicurato che si stanno verificando “battaglie sporadiche, ma per lo più gli occupanti stanno fuggendo”.