Prosegue nella centrale nucleare di Zaporizhzhia l’ispezione del team di esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite. Gli ispettori dell’Aiea resteranno nell’impianto ucraino, dall’inizio del conflitto occupato dai russi, fino al 4 o 5 settembre per valutare la situazione.
Gli ispettori dell’Aiea resteranno fino al 4 o 5 settembre nella centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia
Ad annunciarlo, oggi, è stato il direttore generale dell’Agenzia Onu, Rafael Grossi, ribadendo che l’integrità dell’impianto “è stata violata più volte” ma non può ancora valutare “se accidentalmente o deliberatamente”.
Grossi ha affermato, inoltre, che durante la sua visita alla centrale di Zaporizhzhia ha potuto ispezionare l’intera struttura, compresi i blocchi, i sistemi di emergenza e i generatori diesel, come citato dalla compagnia nucleare statale ucraina Energoatom.
Il numero uno dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica delle Nazioni Unite ha anche incontrato lo staff della centrale nucleare ucraina. Più tardi nel corso della giornata, il capo dell’amministrazione di Enerhodar, sotto controllo russo, Alexander Volga, ha affermato che otto specialisti dell’Aiea continuano a lavorare anche oggi all’interno dell’impianto.
Energoatom continua a sostenere che le autorità russe “cercano in tutti i modi di impedire alla missione dell’Aiea di conoscere la reale situazione”
L’agenzia per l’energia atomica ucraina, Energoatom, citata dalla stampa di Kiev, continua a sostenere che le autorità russe di occupazione della regione ucraina in cui si trova la centrale nucleare di Zaporizhzha “cercano in tutti i modi di impedire alla missione dell’Aiea di conoscere la reale situazione” nell’impianto, oltre a “diffondere informazioni manipolate e false sulla visita” degli esperti dell’Onu.
Secondo le informazioni diffuse da Energoatom, i “media di tutto il mondo”, presenti nella centrale, in realtà propagandisti russi: “Gli autobus con giornalisti ucraini e stranieri, che hanno cercato di raggiungere la centrale nucleare di Zaporizhzhia insieme alla missione dell’Aiea attraverso il territorio dell’Ucraina, non sono stati ammessi”.
L’autorità che gestisce le quattro centrali nucleare ucraine insiste infine sul fatto che “attuare tutte le raccomandazioni della missione con il ripristino della sicurezza nucleare e dalle radiazioni della stazione è impossibile mentre è sotto il controllo delle forze di occupazione russe”
Zaporizhzhia, Zelensky: “Non possiamo lasciare ci sia rischio nucleare”
“La protezione della centrale nucleare di Zaporizhzhia è una tutela per tutti noi contro il disastro nucleare, sarebbe una vera e propria catastrofe” ha detto il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky in un video collegamento al Forum Ambrosetti a Cernobbio. “Ci sono stati militari russi che hanno fermato i giornalisti – ha aggiunto – non permettendo loro di andare oltre, questo mostra che senza la presenza di una stampa libera non è possibile dare conto di quanto sta accadendo in Ucraina, se non si consente l’accesso all’impianto ci sarà una grande responsabilità”.
“Purtroppo non abbiamo ancora avuto l’ok dall’Aiea di tutelare l’impianto – ha aggiunto il presidente ucraino -, non possiamo lasciare che ci sia un rischio nucleare dietro l’angolo. È impossibile permettere che un esercito di terroristi continui a occupare la centrale nucleare”.
“È ancora presto per fare valutazioni sull’operato della missione dell’Aiea alla centrale nucleare di Zaporizhzhia – ha detto, invece, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov -, ma in generale valutiamo in modo molto positivo il fatto che nonostante tutte le difficoltà e i problemi, comprese le azioni provocatorie della parte ucraina, la delegazione sia arrivata e abbia iniziato il proprio lavoro”.
Mosca: “Ci aspettiamo che i risultati imparziali del lavoro della missione dell’Aiea siano resi noti alla comunità internazionale”
“Ci aspettiamo che i risultati imparziali del lavoro della missione dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica siano resi noti alla comunità internazionale”, ha detto il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, denunciando continue “provocazioni” da parte delle forze ucraine.