Salvini a Lampedusa ha fatto una visita a sorpresa. Non era nei suoi programmi ufficiali e il leader della Lega ha spiegato il motivo del suo blitz sull’isola. Al centro la situazione dell’hotspot che accoglie i migranti con un occhio alla campagna elettorale.
Salvini a Lampedusa visita a sorpresa
Matteo Salvini ha fatto visita a sorpresa a Lampedusa. Una visita che non era in programma tra gli impegni ufficiali. Al centro sicuramente ci sono le elezioni del 25 settembre, una campagna elettorale mascherata dall’interesse per i migranti. “Sono venuto a sorpresa con un aereo da Palermo – ha spiegato il leader della Lega – apposta: l’altra volta, quando sono venuto, era tutto pulito e profumato e ordinato non c’era una virgola fuori posto. Oggi invece il caos”.
Critica duramente l’hotspot che accoglie i migranti
Salvini ha criticato duramente la situazione dell’hotspot di Lampedusa: “Quella che è alle mie spalle non è accoglienza, non è solidarietà, nonostante gli sforzi di polizia, carabinieri, volontari, associazioni. E’ un deposito, una cosa indegna di un Paese civile”.
Salvini dopo avere concluso la sua visita nell’hotspot di Lampedusa ha aggiunto: “Non è possibile che chi ha diritto di essere accolto venga sbattuto per terra e bambini di due anni, con 40 gradi di temperatura – ha sottolineato – messi sull’asfalto e chi invece non ha diritto venga e sbarchi qui per la terza, la quarta, la quinta volta. E’ un business. Qua ci dovrebbero essere al massimo 350 persone e ce ne sono più di 1.300, ammassati”.
“L’immigrazione -ha concluso il leader della Lega – è un fenomeno che può essere controllato. Noi lo abbiamo dimostrato, gli altri lo hanno promesso per 20 anni. Per contrastare il traffico di esseri umani basta reintrodurre i decreti Sicurezza per proteggere Lampedusa e i confini italiani ed europei”.
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