“Essere in carica per gli affari correnti non significa non avere poteri. Credo di essere stato il primo a sollevare il problema dell’energia più di un anno fa. Oggi bisogna rispondere senza aspettare i due mesi che serviranno per avere un nuovo governo. Sarebbe un disastro economico e sociale”. È quanto ha detto al Corriere il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, parlando del caro-bollette e di un possibile intervento del Governo.
Giorgetti: “Essere in carica per gli affari correnti non significa non avere poteri”
“Mi pare che Matteo Salvini – ha aggiunto Giorgetti – abbia visto giusto nel chiedere un armistizio in campagna elettorale. Tutti devono porsi il problema di come affrontare questo frangente”.
“Abbiamo dichiarato una guerra commerciale alla Russia – proseguito il ministro dello Sviluppo economico – con le sanzioni, usando meccanismi economici con un obiettivo politico sacrosanto: difendere la libertà. Intanto però, di fronte alla risposta russa alle nostre sanzioni, continuiamo a usare meccanismi strettamente di mercato. Non capiamo che quei meccanismi sono utili in tempo di pace, ma falliscono in tempo di guerra”.
Oggi, ha detto ancora Giorgetti, “il prezzo del gas è legato al Ttf di Amsterdam, un piccolo mercato speculativo che Vladimir Putin si diverte a far impazzire”. “Questo è un finto sistema di mercato – ha detto ancora l’esponente dell’Esecutivo -, così come lo è l’ostinazione in Europa nel tenere il prezzo dell’elettricità agganciato a quello del gas benché tanta energia elettrica sia prodotta da altre fonti molto meno costose”.
“Questi – ha concluso – sono sistemi concepiti per funzionare in tempo di pace, non di guerra. Perciò l’Italia chiede un tetto europeo al prezzo del gas e di sganciare quest’ultimo dalle tariffe elettriche”.