Se le grandi imprese dell’energia continueranno a eludere la tassa sugli extra profitti, introdotta con il primo decreto “Aiuti” approvato a maggio, l’erario perderebbe 9 dei 10,5 miliardi di gettito previsto.
Il Governo intende stanziare 10 miliardi per prolungare fino al 31 dicembre il credito di imposta del 25% ed evitare nuove aumenti
Ed è proprio di 10 miliardi la cifra che il Governo intende stanziare per prolungare fino al 31 dicembre il credito di imposta del 25% per le imprese e per evitare che dal 20 settembre, cioè quando scadrà il decreto attualmente in vigore, il prezzo dei carburanti torni a salire.
La misura è sulla scrivania del premier Mario Draghi e dei Daniele Franco e Roberto Cingolani, anche se fonti di Palazzo Chigi hanno fatto sapere che “un provvedimento, nero su bianco, non c’è ancora. Non ci saranno misure imminenti”.
Salvini sposa la proposta di Calenda di una pax elettorale per consentire al governo di adottare misure urgenti contro il caro-bollette
Intanto la proposta del leader di Azione, Carlo Calenda, di chiedere una pax elettorale per consentire al governo di adottare misure urgenti contro il caro-bollette, piace anche al segretario della Lega, Matteo Salvini, mentre prosegue il pressing dei partiti su Draghi perché si arrivi a varare un nuovo decreto sul gas.
Giorgetti: “Bisogna rispondere senza aspettare i due mesi che serviranno per avere un nuovo governo”
“Essere in carica per gli affari correnti non significa non avere poteri. Credo di essere stato il primo a sollevare il problema dell’energia più di un anno fa. Oggi – ha detto al Corriere il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti – bisogna rispondere senza aspettare i due mesi che serviranno per avere un nuovo governo. Sarebbe un disastro economico e sociale”.
“Mi pare che Matteo Salvini – sottolinea l’esponente della Lega – abbia visto giusto nel chiedere un armistizio in campagna elettorale. Tutti devono porsi il problema di come affrontare questo frangente. E anche con il sostegno della Lega questo governo – a saldi di bilancio invariati – ha varato moltissime misure, inclusa una di cui non si parla abbastanza: il bonus sociale rafforzato al quale possono accedere famiglie con un reddito Isee fino 12 mila euro e di 20 mila euro se ci sono quattro figli a carico, che si aggiunge a quelli già previsti per persone vulnerabili con più di 75 anni e per i disabili. La misura prevede sconti in bolletta. Abbiamo semplificato molto la procedura, ma occorre che le famiglie che non hanno già un’attestazione Isee la richiedano. Il resto è automatico. Va data la massima pubblicità a questa misura”.
“Rischiamo di avere bollette insostenibili. Il problema nasce da prima della guerra, ma la guerra l’ha esasperato. Per moltissime imprese italiane sta venendo meno la convenienza a riaprire”, sottolinea ancora il ministro dello Sviluppo economico.
“L’Italia chiede un tetto europeo al prezzo del gas e di sganciare quest’ultimo dalle tariffe elettriche”: Sul tetto “sono pessimista. L’atteggiamento contrario di Germania e Olanda, benché ingiustificabile, non cambia. Invece ci sono aperture da parte tedesca per liberare i prezzi dell’elettricità da rinnovabili, molto più bassi, da quelli del gas. Ne ho parlato di recente anche con Robert Habeck, il ministro dell’Economia di Berlino”.
“Ogni Paese ha possibilità diverse – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo -, ma anche da noi qualcosa andrà fatto. L’alternativa è semplice: tante aziende avranno più interesse a fare cassa integrazione che a riaprire a settembre. L’impatto generale sulla ricchezza del Paese rischia di essere molto maggiore del costo di qualunque misura di sostegno”.
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