Vladimir Putin reprime i dissidenti e blinda la guerra in Ucraina. È stato arrestato l’ex sindaco di Ekaterinburg, Evgenij Rojzman, per “aver screditato l’esercito russo”, reato che prevede fino a 10 anni di carcere.
Molto noto in Russia, il politico da tempo avversa le politiche dello zar e in particolare la scellerata invasione dell’Ucraina. Ma le sue dichiarazioni, fatte sia sui social che sui media, tanto più in un momento in cui l’esercito del Cremlino arranca, hanno convinto le autorità a fare un blitz nella sua abitazione per arrestarlo.
Putin reprime i dissidenti
Soltanto un mese fa Rojzman aveva pubblicato sui suoi social una foto che lo ritraeva al fianco degli altri oppositori russi Andrej Pivovarov, Vladimir Kara-Murza e Ilja Jashin. Un’immagine accompagnata dalla didascalia: “Sono l’unico ancora in libertà”. Parole quasi profetiche visto quanto accaduto in queste ore. Non solo. Già in passato Rojzman era stato condannato a tre multe per aver condannato l’offensiva in Ucraina.
E a rendere noto il blitz, in cui sono stati coinvolti un numero esorbitante di agenti speciali, è stato lo stesso politico durante la perquisizione domiciliare a cui è stato sottoposto. Ora per l’ex sindaco, malgrado si sia dichiarato innocente e ha detto di non aver paura, si prospettano tempi duri. Viste le pesanti accuse, infatti, è probabile il trasferimento a Mosca.