Il leader di Azione, Carlo Calenda, ha esposto il suo progetto politico per la prossima legislatura ai microfoni di Coffe Break su La7, rivendicando la volontà di andare avanti con Draghi e con un Governo composto da una maggioranza Ursula. Ma senza il Movimento 5 Stelle.
Calenda rivendica la maggioranza Ursula in spregio ai sondaggi
“Il nostro obiettivo è andare avanti con Draghi, con una coalizione Ursula in cui siano presenti la parte responsabile del centrodestra e quella del centrosinistra”. A dichiararlo, è stato il leader di Azione, Carlo Calenda, nel corso della sua partecipazione a Coffe Break su La7.
“Per me, il problema sono sempre stati i Pentastellati e Fratelli d’Italia. Sono partiti con cui non potrei mai governare”, ha proseguito Calenda. “Impossibile con loro, l’unica possibilità è quella di governare con una coalizione Ursula, del resto in Europa il Pd, Forza Italia, i liberali e una piccola parte della Lega più responsabile, riescono a governare insieme”.
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Le parole del fondatore di Azione, quindi, tratteggiano un quadro politico post elezioni all’insegna di una severa instabilità nonostante la maggior parte dei sondaggi sinora condotti diano la coalizione di centrodestra come vincente. In un simile scenario, l’attuazione della maggioranza Ursula apparirebbe alquanto improbabile.
Maggioranza Ursola senza M5S? La contraddizione in termini del leader di Azione
Maggioranza Ursula ma senza Movimento 5 Stelle. È una contraddizione in termini quella espressa da Carlo Calenda che da un lato rivendica la realizzazione del vasto progetto di alleanze (che spazia da destra a sinistra) e dall’altra esclude i 5S.
La cosiddetta “maggioranza Ursula” è nata nel 2019 quando – in tempi non sospetti e precedenti al Conte Bis e al Governo Draghi – gli esponenti di Forza Italia, del Partito Democratico e del Movimento 5 Stelle si unirono per sostenere in Europa la riconferma di Ursula von der Leyen (dalla quale, per l’appunto, prende il nome la coalizione) nel ruolo di Presidente della Commissione europea. Senza il sostegno dei pentastellati, quindi, la larga alleanza non si sarebbe concretizzata né avrebbe potuto ripetersi nel momento in cui è stato inaugurato il Governo dei Migliori.