Gas russo: dalla compagnia Gazprom non arrivano buone notizie. L’aumento dei prezzi comporterà rincari ma anche razionamenti per l’Europa e quindi per l’Italia. Le conseguenze saranno inevitabili se non si individuano soluzioni alternative.
Gas russo, arriva l’annuncio dell’aumento dei prezzi di Gazprom
La compagnia di gas statale russa Gazprom ha avvertito che i prezzi del gas in Europa potrebbero aumentare del 60% e arrivare a oltre 4.000 dollari per 1.000 metri cubi questo inverno, poiché le esportazioni e la produzione della società continuano a diminuire a causa delle sanzioni occidentali decise a causa della guerra in Ucraina iniziata da Mosca stessa. Lo ha dichiarato la compagnia russa in una nota riportata dall’agenzia Tass.
Il costo del gas sul mercato spot in Europa ha raggiunto quota 2.500 dollari per mille metri cubi, secondo stime prudenti, con una tale tendenza in inverno, potrebbero superare i 4.000 dollari, ha riferito Gazprom, aggiungendo che sono stati prodotti 274,8 miliardi di metri cubi di gas tra gennaio e agosto di quest’anno.
Rincari e razionamento in inverno anche per l’Italia
L’aumento del prezzo del gas russo può avere conseguenze anche per l’Italia. Oltre ai rincari in bolletta molto probabili, andranno valutate le ipotesi di spegnimento delle luci e dei monumenti la sera, così come la chiusura anticipata dei negozi. Inoltre, ci sono anche conseguenze per l’utilizzo dei riscaldamenti: in inverno potrebbe essere fissato un limite per cui non si potrà salire sopra i 19 gradi anche nelle abitazioni private.
“Possiamo aiutare l’Europa, in termini di stoccaggio, considerando la grande interruzione della domanda che stiamo vedendo finora, ma se i flussi di gas russi non arriveranno durante l’inverno il gas americano non sarà abbastanza. Non c’è soluzione, a parte una severa riduzione della domanda e il razionamento. Gli Stati Uniti non possono aiutare e non c’è abbastanza capacità di import in Europa per il gas naturale. L’Europa ha bisogno dei flussi di gas per affrontare l’inverno”, ha affermato il fondatore di Skylar Capital Management, Bill Perkins, a Class Cnbc.
È chiaro che nel breve periodo, “interruzioni alla catena di approvvigionamento globale potrebbero persistere, nonostante la continua ripresa della Cina. Interruzioni dovute alla guerra in Europa e agli scioperi in alcuni importanti mercati potrebbero ancora rappresentare un rischio per le catene di approvvigionamento globali. Disagi nelle forniture di cibo ed energia stanno già stimolando l’inflazione globale, ma i crescenti rischi di carenza di gas e il relativo razionamento in Europa potrebbero aggravare le difficoltà della catena di approvvigionamento se le fabbriche fossero costrette a chiudere per garantire forniture energetiche sufficienti per le famiglie. L’inflazione potrebbe rimanere elevata, contribuendo ad aumentare il premio al rischio”, hanno avvertito Carol Liao, China Economist, e Allison Boxer, US Economist di Pimco.
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