Kevin Chiappalone è indagato per essere andato in Ucraina a combattere con la resistenza. Nelle ultime ore, la sua storia p diventata di dominio pubblico, così il ragazzo ha deciso di difendersi rilasciando un’intervista all’Ansa.
Kevin Chiappalone è indagato per essere andato a combattere in Ucraina
Kevin Chiappalone, è di Genova e ha 19 anni il primo indagato per essere andato a combattere in Ucraina con la resistenza. Simpatizzante del movimento di estrema destra CasaPound, il giovane è accusato di essere un mercenario.
Il sostituto procuratore della Direzione distrettuale antimafia e antiterrorismo di Genova, Marco Zocco, accusa Chiappalone di essere un mercenario arruolato nella Brigata internazionale ucraina e rischia una condanna da due a sette anni. L’indagine della Digos era partita dopo le dichiarazioni del giovane al settimanale Panorama in cui annunciava di volere partire per difendere l’Ucraina dopo avere sentito Putin che parlava di “denazificare il Paese”.
Tuttavia, il 19enne genovese, però, nega di essersi arruolato per denaro e lo ribadisce soprattutto ora che, per quell’ipotesi di reato, rischia una condanna da due a sette anni. “Non sono venuto qui per denaro, non ho neanche 400 euro in tasca“, ha affermato all’Ansa.
Il mercenario italiano si difende: “Non l’ho fatto per i soldi”
Kevin Chiappalone si è difeso ricostruendo dall’inizio la vicenda e motivando la sua decisione. “La mia partenza è stata burrascosa. Era tutto programmato ma la Digos, lo stesso giorno della partenza era sotto casa e mi ha preso. Mi hanno tenuto due, tre orette in questura per chiedermi informazioni di tutta questa faccenda qua. Uscito dalla questura mi sono affrettato a raggiungere casa, ho preso lo zaino e sono partito il prima possibile“, ha raccontato il giovane.
Passo dopo passo per raggiungere l’Ucraina. “Ho preso un biglietto di sola andata ho raggiunto Cracovia. Lì sono stato due giorni, ho raggiunto il confine con l’Ucraina e da lì mia madre ha appreso tutto. L’ho chiamata, mi stavano scendendo le lacrime, lei si è messa a piangere, mio padre pure, si sono messi a supplicare di tornare a casa. Però ho fatto la mia scelta di venire qui. La storia è un pò complessa“, ha dichiarato.
Infine, il giovane soldato ha attaccato l’Italia accusandola di ipocrisia: “Mi sembra però un controsenso che l’Italia mandi armi a manetta e io rischio sette anni perché combatto a fianco degli ucraini“.