Virginia Raggi con un post su Facebook spiega i motivi che l’hanno spinta a non auto-candidarsi alle parlamentarie M5S in vista delle elezioni del 25 settembre. Tra le righe del suo post si legge anche una critica al leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.
Virginia Raggi critica Giuseppe Conte
Virginia Raggi non ha potuto auto-candidarsi alle parlamentarie del Movimento Cinque Stelle in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. L’ex sindaco di Roma ha spiegato le motivazioni che l’hanno spinta verso questa decisioni. Tra le righe si legge anche un passaggio critico nei confronti dell’attuale numero uno del M5S.
Raggi fa riferimento alle eventuali future mosse di Giuseppe Conte: “Sono contraria alle alleanze strutturali e ai campi progressisti con i partiti tradizionali”. Inoltre, “ad oggi non potrei dire con certezza quali saranno, nei prossimi cinque anni in Parlamento, i nostri futuri compagni di viaggio in Parlamento”. A differenza di quanto accade nel Consiglio di Roma, ha proseguito Virginia Raggi, dove “la nostra linea è da sempre chiara”.
“Ma mi immaginate in uno scenario futuro a dover lavorare gomito a gomito con chi ci ha sempre ostacolato? Eddai su, per me non è possibile! Per questo, senza giudizi morali, credo sia giusto che si candidi alle parlamentarie chi ritiene determinati scenari possibili ed eventualmente accettabili”.
L’ex sindaco di Roma spiega perché non si è candidata
Tra le motivazioni della sua non auto-candidatura ci sono le regole interne del Movimento. “Inizio col dire che secondo le nostre regole interne, quella del doppio mandato e del mandato Zero, ritengo che sarei stata perfettamente candidabile. Del resto, nel 2021 mi sono potuta ricandidare proprio in virtù di queste due regole e sono attualmente in corso di secondo mandato”.
Quindi sottolinea la Raggi: “sono stata eletta in consiglio comunale e secondo un principio del MoVimento 5 stelle che rispetto, se vieni eletto all’interno di un’istituzione, non mi sentirei a mio agio nel fare il salto altrove”.
Come ultimo motivo, il desiderio di dare più spazio alla famiglia. “Infine, è a tutti noto che in questi ultimi cinque anni, come era giusto per il mandato che avevo ricevuto dai cittadini Romani, ho vissuto unicamente per fare il Sindaco 7 giorni su 7, h24. La mia vita privata si è totalmente azzerata e sono arrivata a vedere mio figlio solo a colazione. Ho perso cinque dei suoi anni e in particolare quelli durante i quali si è formato. Ora, in tutta onestà, ho bisogno di recuperare il tempo con lui, di vederlo crescere, di aiutarlo, giocare con lui e di riscoprirlo”.
“La libertà riconquistata nel mio nuovo ruolo – ha concluso l’ex sindaca Raggi -, non è per me barattabile o comprimibile. Almeno adesso. A chi se lo sta chiedendo, lo avrei fatto per un secondo un secondo mandato da sindaco per portare a conclusione e dare un senso a tutto quanto fatto nel primo mandato. Ora fare la consigliera e riprendere il mio lavoro, mi consente di conciliare tempi di vita e di lavoro”.
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