Test rapido per il vaiolo delle scimmie: di cosa si tratta e come funziona il dispositivo d’esame realizzato da Innoliving e destinato a ospedali e laboratori.
Test rapido per il vaiolo delle scimmie: di cosa si tratta
In arrivo il test rapido per individuare l’avvenuto contagio da monkeypox. Ad annunciarlo è l’azienda Innoliving con sede ad Ancona. La società è pronta a mettere a disposizione di lavoratori e ospedali il test Monkeypox Virus Antibody, che è capace di rilevare la presenza di anticorpi contro il virus del vaiolo delle scimmie.
La comunicazione diramata da Innoliving, prima azienda italiana che ha sviluppata un simile presidio, ha precisato che “il testo è indicato come ausilio clinico enlla diagnosi di infezione da Monkeypox virus e per la ricerca epidemiologica sul campo”. Il test è già stato distribuito sul mercato ed è quindi disponibile ma è riservato all’uso esclusivo di figure professionali. A quanto si apprende, il dispositivo è in grado di fornire il risultato del test in appena 15 minuti.
Come funziona l’esame ideato da Innoliving
Innoliving non è nuova alla realizzazione di test rapidi: la società, infatti, vanta una consolidata tradizione nel settore della prevenzione ed è stata la prima realtà italiana a iscrivere un test rapido per il Covid-19 presso il Ministero della Salute nel 2020. La medesima prassi è stata seguita dall’azienda nel caso del vaiolo delle scimmie.
“Questo test, come del resto tutti gli altri di Innoliving, consente agli operatori sanitari una rilevazione rapida e con risultati attendibili”, ha spiegato il direttore generale di Innoliving, Danilo Falappa. “Con la possibile ricaduta dell’identificazione di cluster di infezione, con la prevenzione di nuovi casi. Confidiamo e speriamo che questo virus non avrà una diffusione tale da essere una minaccia come, purtroppo, è stato il Covid nel recente passato, ma occorre dotarsi per tempo di tutti gli strumenti utili a diagnosticare in tempi più brevi possibili gli eventuali soggetti positivi”.
Falappa, inoltre, ha aggiunto che “una prima dotazione è stata messa a disposizione, a scopo di ricerca, del laboratorio di Malattie Infettive dell’Università di Milano, presso l’Ospedale Sacco. Siamo comunque già in grado di coprire tutte le richieste di medici e strutture ospedaliere interessate”.