Conte contro Letta dopo la chiusura delle alleanze di centrosinistra con i Verdi, Sinistra Italiana e Impegno Civico. Il presidente del M5S ha contestato la recente “ammucchiata” promossa dal PD nel tentativo di battere alle urne Giorgia Meloni e la coalizione di centrodestra.
Conte contro Letta: “La Costituzione non si difende con le ammucchiate”
Ha tenuto banco per mesi il progetto del campo largo che, alle prossime elezioni politiche, avrebbe dovuto vedere il Movimento 5 Stelle allearsi con il Partito Democratico di Enrico Letta per dare vita a una solida alternativa alla coalizione di centrodestra. Il sodalizio tra le due realtà politiche, tuttavia, si è crepato con le dimissioni di Mario Draghie l’annuncio delle elezioni anticipate del prossimo 25 settembre. La situazione, poi, è definitivamente naufragata con la chiusura degli accordi per l’alleanza di centrosinistra che ha visto il segretario dem firmare un patto con Impegno Civico di Luigi Di Maio e Tabacci, con i Verdi di Angelo Bonelli e con Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni dopo la precedente intesa con Carlo Calenda e Azione.
Contro la neonata coalizione di centrosinistra, che in modo approssimativo e sgangherato tenta di contrastare l’area di centrodestra, si è scagliato il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte.
L’ex premier ha sferrato un duro attacco contro l’ex alleato dem, “Difendere la Costituzione vuol dire avere le idee chiare, non fare ammucchiate e spartizioni di collegi elettorali e posti”, ha scritto Conte in un lungo post apparso sul suo profilo Facebook. “Vuol dire difendere la dignità del lavoro, tutelare l’ambiente e la biodiversità, investire nella sanità e nell’istruzione, proteggere i cittadini non garantiti, il ceto medio che si impoverisce, le piccole imprese, le partite Iva”.
L’attacco di Conte dopo la chiusura delle alleanze di centrosinistra
L’avvocato del popolo, poi, ha posto l’accento sulla necessità di promuovere progetti volti a proteggere i cittadini italiani, garantendo loro tutele in ambito economico e lavorativo. Conte, infatti, ha ammonito: “La Costituzione si difende introducendo il salario minimo a 9 euro l’ora, contrastando la precarietà, intervenendo per i giovani che non possono comprare casa, investendo sulla medicina territoriale e sulla sanità pubblica, sulle rinnovabili e non sulle trivelle e sugli inceneritori”.
La tabella di marcia del M5S e gli obiettivi del gruppo politico, quindi, sono chiari. Conte stesso, infatti, ha ribadito: “Queste sono le nostre idee e le porteremo avanti a oltranza, costi quel che costi. Sono tutte cose che la coalizione di destra non vuole fare. Sono tutte cose che le ammucchiate che si prospettano da Calenda a Letta a Gelmini non possono fare – e ha aggiunto –. Spiace per militanti e per intere comunità politiche che hanno alle spalle storie illustri, costellate da nobili battaglie per i diritti civili e per le questioni sociali. Queste idee, queste storie io le rispetto profondamente, ma bisogna prendere atto che in queste ore vengono scavalcate da decisioni verticistiche che non offrono nessuna plausibile prospettiva politica”.
La severa critica del presidente pentastellato al centrosinistra capeggiato da Enrico Letta, infine, si conclude rilanciando il M5S come quel “campo giusto” di cui gli italiani hanno bisogno. “Ai cittadini noi proponiamo un’idea chiara di Paese”, ha affermato.” Noi ci siamo. Per chi vuole stare dalla parte giusta”.