Abituati come sono a truffare gli italiani, è normale che i partiti si truffino pure tra loro. Nessuna sorpresa, dunque, per Calenda che obbliga Letta a umiliare Di Maio e Fratoianni escludendoli dai collegi uninominali, perché il Churchill dei Parioli non vuole confondersi con ex 5 Stelle e nemici degli inceneritori, però poi gli va bene ritrovarseli accanto in Parlamento portati al proporzionale dallo stesso Pd con cui si è alleato. O per meglio dire, ha scassinato.
Strappare il 30% dei collegi sulla base di sondaggi che vanno dal 3,5 a 6%, infatti, più che un accordo è un furto con destrezza. Che comunque dà l’idea di quanto sappia trattare il segretario dem, ad oggi capace di escludere dalla sua coalizione solo Conte, che in effetti non ha nulla da spartire con questo giro dove potrebbe rientrare pure Renzi.
Se però cerchiamo i più truffati, al terzo posto ci sono i parlamentari andati con Di Maio, che potranno festeggiare giusto l’elezione del loro leader, e chissà se avrà una green card la Castelli. Davanti, al secondo posto, fregati proprio, ci sono molti candidati del Pd, che tra seggi regalati a destra e scranni garantiti a manca rischiano di restarci loro senza poltrona.
In vetta alla classifica dei turlupinati, però, the winner is… la Sinistra, illusa di essere rappresentata da un’accozzaglia di partiti divisi su tutto, più inclini a una visione liberista dello Stato piuttosto che a difendere i pochi diritti rimasti ai poveri e ai lavoratori, tanto da adottare l’agenda Draghi. Un banchiere bandiera della Sinistra. E questa sì che è la truffa perfetta.