Anatoly Chubais ricoverato in Sardegna: al momento, non è ancora stata scartata l’ipotesi dell’avvelenamento per l’ex fedelissimo di Putin.
Anatoly Chubais ricoverato in Sardegna, ipotesi avvelenamento
L’ex consigliere e fedelissimo del presidente russo Vladimir Putin, Anatoly Chubais, è stato ricoverato a Olbia, in Sardegna, in gravi condizioni di salute. Sulla base delle informazioni diffuse sinora, pare che Chubais si trovasse in vacanza in Costa Smeralda quando è stato travolto da un improvviso malore. Al momento, la diagnosi è di “sindrome neurologica”. Lo ha riferito la Associated Press che ha riportato di un ricovero “in un ospedale europeo” senza però specificare il nome della struttura. La notizia è stata confermata anche dall’agenzia di stampa russa Tass che segnalato che l’ex politico è stato ricoverato in un reparto di terapia intensiva.
In merito al ricovero, Ksenia Sobchak, amico di famiglia di Chubais e noto personaggio televisivo russo, ha postato un messaggio su Telegram spiegando di aver parlato con la moglie dell’ex fedelissimo di Putin. La donna ha riferito che Chubais è stato colpito dalla sindrome di Guillain-Bare, una patologia del sistema nervoso che insorge a seguito di un’infezione e che prevede sintomi come indebolimento dei muscoli e perdita di riflessi.
“Sta migliorando e sono in corso alcune analisi di routine. Ma niente spy story” ha detto all’Adnkronos Salute il Direttore generale del Mater Olbia, Marcello Giannico. Ma a proposito di cosa sia accaduto a Chubais lo stesso è stato lapidario: “Massimo riserbo”.
Nonostante la testimonianza fornita, il quotidiano inglese Daily Mail ha ipotizzato che possa essersi trattato di un caso di avvelenamento.
Carriera e addio alla Russia dell’ex fedelissimo di Putin
Nel mese di marzo 2022, Anatoly Chubais ha lasciato ogni incarico politico, incluso quello di delegato di Mosca alla conferenza internazionale sul clima, e ha abbandonato la Russia. La scelta dell’ex politico è stata interpretata da molti come un moto di ribellione per manifestare il proprio dissenso contro l’invasione dell’Ucraina.
L’economista, soprannominato in patria come il “regista delle privatizzazioni”, aveva partecipato attivamente al processo di trasformazione economica che aveva travolto la Russia dopo la fine del comunismo. Negli anni della presidenza di Boris Eltsin, inoltre, aveva ricoperto il ruolo di vicepremier.
Appresa la notizia, il Cremlino si è detto “rattristato”. Nel corso di una conferenza stampa, infatti, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha augurato all’ex politico una pronta guarigione.