Registro delle opposizioni attivo dal 27 luglio: tutti i dettagli sulle nuove norme che si pongono l’obiettivo di bloccare il “telemarketing selvaggio”.
Registro delle opposizioni attivo dal 27 luglio contro il telemarketing
Il fenomeno del “telemarketing selvaggio” sui telefoni cellulari viene regolamentato a partire da mercoledì 27 luglio. Da oggi, infatti, entrano in vigore le nuove regole del Registro pubblico delle opposizioni (Rpo) con le quali vengono introdotte norme per limitare la ricezione di telefonate commerciali indesiderate.
Il Registro delle opposizioni disciplina il trattamento dei numeri telefonici fissi e mobili degli utenti e dei corrispondenti indirizzi postali. Il blocco si applica sia alla posta cartacea che alle telefonate effettuate da un operatore o da sistemi automatizzati di chiamata che hanno lo scopo di compiere operazioni di vendita diretta di beni e servizi,ricerche di mercato e comunicazioni commerciali.
Dal 27 luglio 2022, i cittadini italiani possono iscriversi gratuitamente al Registro per non essere più contattati e non ricevere telefonate indesiderate su numero fisso o mobile. L’iscrizione può essere effettuata sul web, compilando l’apposito modulo elettronico alla pagina www.registrodelleopposizioni.it; chiamando al numero verde 800 265 265; a mezzo mail, inviando il modulo all’indirizzo iscrizione@registrodelleopposizioni.it; o, ancora, inviando raccomandata.
Come registrarsi e come funziona
Iscrivendosi al Registro delle opposizioni, vengono revocati tutti i consensi precedentemente espressi in qualsiasi forma o mezzo con i quali era stato autorizzato il trattamento di numerazioni telefoniche nazionali. L’iscrizione può essere revocata in qualsiasi momento e può riguardare uno soltanto o più operatori.
In questo modo, gli operatori di telemarketing che voglio usare i dati inseriti negli elenchi telefonici pubblici devono verificare le liste dei potenziali contatti con il Rpo. Inoltre, gli operatori devono anche registrarsi al sistema di competenza della Fondazione Ugo Bordoni e inviare copia della lista con i dati delle persone che intendono contattare. Dalla lista, devono essere poi eliminate tutte le voci inserite nel Registro delle opposizioni.
Nel caso in cui gli operatori di telemarketing violino le disposizioni, le società rischiano sanzioni amministrative pecuniarie che possono arrivare fino ai 20 milioni di euro. Per le imprese, sono state stabilite multe fino al 4% del fatturato totale annuo.
Gli utenti, inoltre, possono denunciare abusi e mancato rispetto del Rpo da parte di operatori e call center tramite l’indio di una segnalazione attraverso il sito del Garante per la privacy.
Le nuove norme in vigore per il Registro delle opposizioni attivo dal 27 luglio, tuttavia, non riguardano i call center con sede all’estero. Il blocco, quindi, non sembra essere definitivo “in ragione della presenza di operatori che agiscono nell’illegalità”, come ha sottolineato il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e gli utenti, Simone Baldelli.