Per il disastro ambientale aggravato in relazione all’abbassamento del livello del lago di Bracciano del 2017, sette manager di Acea Ato 2 sono stati rinviati a giudizio. A deciderlo è il tribunale di Civitavecchia che ha accolto le tesi della procura in relazione ai presunti responsabili dell’azienda durante il periodo in cui il bacino sabatino nella provincia a Nord di Roma ha sofferto di una grave crisi idrica, che ha avuto ripercussioni sull’intero ecosistema lacustre.
Tra gli imputati c’è anche Andrea Bossola che all’epoca dei fatti faceva parte del consiglio di amministrazione di Acea Ato 2 mentre attualmente è direttore generale di Ama. A darne notizia, con un post su Facebook, è stato il Parco Naturale Regionale Bracciano-Martignano.
Disastro ambientale al lago Bracciano
Una siccità che in questi giorni è tornata a funestare il lago di Bracciano dove, oltre a permanere le alterazioni dell’ecosistema per il quale proseguono le attività di monitoraggio, il livello delle acque si attesta a -115cm rispetto allo zero idrometrico. Tanto per capirci oltre 80 cm al di sotto del livello medio registrato negli ultimi cento anni.
Un dato che le istituzioni del lago hanno preso ad esempio per elogiare la decisione del gip che ha “compreso quanto sia importante tutelare l’ecosistema lacustre che, solo grazie allo stop ai prelievi, è riuscito a recuperare centimetri preziosi in questi 5 anni”.
Come previsto dagli esperti infatti, il lago è ancora molto lontano dal raggiungere il livello soglia. Secondo loro sarà un processo lento e graduale la cui tendenza, ora che sono fermi i prelievi, è fortemente correlata alla quantità delle precipitazioni. Ma queste nel 2022 si sono finora mantenute molto al di sotto della media annuale e ciò renderà più lunga la soluzione del problema.