Nuovo decreto per le accise e i salari: il Governo si propone di stanziare oltre 10 miliardi per finanziare le misure in programma. In attesa che il provvedimento venga votato e approvato alla fine del mese di luglio, sono in agenda discussioni tra i rappresentanti dell’esecutivo e le sigle sindacali che ragioneranno su stipendi e taglio al cuneo fiscale.
Nuovo decreto per le accise e i salari, previsti oltre 10 miliardi: atteso l’incontro con i sindacati
Il Governo ha annunciato l’emanazione di un nuovo decreto entro la fine di luglio che interverrà non solo sul taglio delle accise ma anche sui salari. L’esecutivo, infatti, ha intenzione di anticipare il taglio del cuneo fiscale che verrà, poi, introdotto nella Legge di Bilancio 2023. A tal fine, è prevista una dotazione di 8 miliardi che potrebbero raggiungere i 10 o i 12 miliardi nel caso in cui i dati del Pil in uscita relativi ai prossimi giorni dovessero far registrare incrementi superiori alle previsioni. In questo modo, quindi, l’esecutivo guidato dal premier Mario Draghi si dimostra pronto a procedere con un ennesimo intervento finalizzato a tutelare le buste paga degli italiani e i costi legati ai consumi.
Il nuovo decreto per le accise e i salari è stato illustrato anticipatamente ai sindacati dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando. Il provvedimento prevede l’introduzione di minimi salariali che sono stati calcolati su una selezione dei contratti più rappresentativi per ogni categoria e che sono stati garantiti dalla maggior parte dei gruppi sindacali.
Taglio al cuneo fiscale e aiuti contro il caro energia a partire da agosto
Il decreto atteso per la fine del mese di luglio, dunque, potrebbe configurarsi come una anticipazione delle misure che verranno inserite in Legge di Bilancio 2023. In considerazione delle richieste fatte dai partiti della maggioranza, il taglio al cuneo fiscale dovrebbe riuscire a consentire agli italiani di ricevere uno stipendio in più rispetto a quelli regolarmente previsti dai contratti. Al momento, tuttavia, l’iniziativa al vaglio del Governo Draghi si propone di procedere soltanto a un taglio ai redditi medio-bassi ossia rivolto a tutti coloro che hanno un reddito lordo annuo inferiore ai 35 mila euro.
A partire dal mese di agosto, inoltre, entreranno in vigore nuove norme contro il caro energia e verranno stanziati ulteriori aiuti contro l’impennata dei costi in bolletta.
Nel frattempo, la maggioranza è particolarmente tesa per l’arrivo a Palazzo Madama del dl Aiuti. Secondo quanto previsto dal regolamento del Senato, infatti, si dovrà procedere con un voto unico sulla fiducia e sul provvedimento. Di conseguenza, il Movimento 5 Stelle non avrà la possibilità di riproporre le medesime modalità di voto sfoggiate a Montecitorio. I parlamentari pentastellati, quindi, devono giocoforza decidere se sostenere il provvedimento non pienamente condiviso e ribadire la fiducia al Governo oppure votare contro.