Per affrontare le prossime settimane di guerra l’Ucraina conta sul sostegno del Congresso degli Stati Uniti in termini di fornitura di armi e moderni sistemi di difesa aerea. Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Per noi è molto importante il sostegno dei due rami” del parlamento Usa e “dei due partiti. Ora l’obiettivo primario è garantire che le donne con bambini possono tornare a casa e che gli studenti possono andare a scuola o all’università entro il 1 settembre 2022 – ha scritto il leader ucraino -. Contiamo sul sostegno del Congresso in termini di fornitura di moderni sistemi di difesa aerea”.
L’Ucraina conta su nuove forniture di armi per affrontare le prossime settimane di guerra
Zelensky ha anche ringraziato il premier britannico Boris Johnson per il sostegno ricevuto in una giornata non facile, che ha visto le dimissioni del primo ministro. “Grazie a Boris Johnson per aver compreso la minaccia del mostro russo ed essere sempre stato in prima linea nel sostegno all’Ucraina” ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak.
Da Mosca invece l’ex presidente, Dmitri Medvedev, sulle dimissioni di Johnson sarcasticamente dice che, “i migliori amici dell’Ucraina se ne vanno. La ‘Vittoria’ è in pericolo! Il primo è andato …”, definendo la crisi “il logico dell’arroganza britannica e della politica mediocre. Soprattutto sulla scena internazionale”. Il post termina con un “Attendiamo notizie da Germania, Polonia e Stati baltici”, seguito da uno smile che ride fino alle lacrime.
Intanto c’è preoccupazione per la delicata questione alimentare. La nave battente bandiera russa Zhibek Zholy, che secondo le autorità ucraine sta cercando di portare il grano ucraino fuori dal Paese, è salpata per la Russia dopo diversi giorni di fermo e anzi, secondo una fonte turca, è già entrata nelle acque territoriali di Mosca. L’Ucraina ha fatto sapere che convocherà l’ambasciatore turco per il fatto che Ankara ha autorizzato la partenza: il ministero degli Esteri ucraino ha definito la situazione “inaccettabile” e annunciato la convocazione del diplomatico.
“Ci dispiace che la nave russa Zhibek Zholy, piena di grano ucraino rubato, sia stata autorizzata a lasciare il porto di Karasu nonostante le prove di reato presentate alle autorità turche”, ha scritto su Twitter il portavoce del ministero degli Esteri, Oleg Nikolenko. Kiev accusa la Russia di aver rubato il grano ucraino trovato nelle aree controllate dall’esercito russo. La Zhibek Zholy è stata la prima nave mercantile a lasciare Berdyansk dall’inizio dell’aggressione russa contro l’Ucraina.
Intanto al fronte si continua a combattere. Così al 135esimo giorno di conflitto, l’esercito russo cerca di spingersi più addentro nel Donetsk, l’altra regione del Donbass, incalzando le forze ucraine schierate intorno alla città di Sloviansk. E di fronte all’avanzata delle forze russe, che cercano di conquistare l’intero bacino minerario del Donbass, nella città prosegue l’evacuazione dei civili: Sloviansk, che prima della guerra contava 110mia abitanti, è da diversi giorni bersaglio di massicci bombardamenti russi.
“L’evacuazione è in corso”, ha riferito il sindaco, Vadim Liakh, “e al momento sono rimaste 23mila persone in città”. Intanto, secondo le autorità ucraine, i bombardamenti russi nel sud del Paese hanno provocato incendi nei campi coltivati e nelle aree di pascolo: i roghi sono scoppiati nella Oblast di Mykolaiv, colpite le città di Pervomaiska, Novomykolaivka, Belozerka e Pervomaiske. Inoltre le truppe russe hanno sganciato bombe a grappolo, che non hanno causato vittime ma interrotto l’approvvigionamento idrico nell’area di Halytsynivska.
L’esercito russo sostiene che quasi tutta la provincia di Lugansk è sotto il suo controllo, cosa che gli ucraini continuano a negare. “Ci sono ancora combattimenti in due villaggi”, ha assicurato il governatore, Sergei Gaidai. I russi stanno ora cercando di conquistare la seconda provincia del Donbass, quella di Donetsk, per occupare così l’intero bacino minerario, che i separatisti filorussi controllavano parzialmente dal 2014. Ma per questo devono prendere Sloviansk e Kramatorsk, le due più grandi città nella regione ancora in mano gli ucraini.
Inoltre il ministero della Difesa russo ha affermato di aver ucciso nella notte soldati ucraini che stavano cercando di alzare la bandiera di Kiev sull’Isola dei Serpenti, recentemente riconquistata, riporta il Guardian. Intorno alle 5 del mattino diversi militari ucraini sono sbarcati e hanno scattato foto con la bandiera. L’aereo delle forze russe ha immediatamente lanciato un attacco con missili ad alta precisione sull’Isola e alcuni soldati sono stati uccisi.