Carlo Calenda non si smentisce mai. Prima si è proposto come rottamatore, poi come federatore del Centro e ora come censore della politica italiana nonché suo profeta. Passano i mesi ma Carlo Calenda non smette di stupire, reinventadosi continuamente per cercare consensi elettorali e sparando bordate a destra e manca così da essere sempre sulla cresta dell’onda, almeno quella dei social network dov’è diventato una star indiscussa.
L’ultima sparata, pronunciata durante la presentazione del Comitato di garanzia dei liberali democratici repubblicani europei, è tra le più memorabili perché, in vista dell’ormai prossimo ritorno alle urne, ha avuto l’ardire di affermare che “i 5 stelle e Fratelli d’Italia devono essere esclusi dalle coalizioni per il prossimo governo”.
Insomma una moderna conventio ad excludendum per far fuori due partiti in un colpo solo. Anzi tre perché poco dopo, rilanciando ulteriormente il concetto ha detto anche di sperare “in un ravvedimento operoso della Lega, che capisca che Matteo Salvini sia un ottimo Dj del Papeete e niente più”. Insomma il Movimento e FdI fuori dai giochi, la Lega forse.
Carlo Calenda non si smentisce mai e chiede di far fuori M5S e FdI
Si tratta di boutade a cui nessuno darà peso ma che non possono che far sorridere. Del resto si verrebbe a creare uno scenario surreale in cui il Centrodestra azzoppato e il Centrosinistra monco finirebbero per fare da mere comparse, e che – guarda caso – lascerebbe spazio soltanto a una coalizione tra Azione e i pochi altri partiti centristi rimasti che a quel punto potrebbero addirittura vincere le elezioni.
La cosa divertente è che un simile risultato non sarebbe neanche sicuro visto che Carletto anche in quell’area ha molto da ridire. Già perché Calenda un giorno sì e uno no flirta con Matteo Renzi, con un corteggiamento a tratti grottesco che viene ripetutamente respinto tanto che più volte Italia Viva e Azione sono entrati in rotta di collisione, e il nuovo soggetto politico di Luigi Di Maio non gli piace affatto.
Il dente avvelenato
La pura e semplice realtà è che l’ex Ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni ha il dente avvelenato un po’ con tutti ma soprattutto con il Movimento. E proprio ieri lo ha ribadito per l’ennesima volta profetizzando la caduta del governo di Mario Draghi per colpa dei 5 Stelle. Ragione questa che varrebbe loro l’esclusione dalle future coalizioni.
“La situazione è drammatica. Io penso che M5S voglia far cadere il governo entro l’estate, in piena guerra. Deve essere chiaro che i 5 Stelle sono un pericolo per la sicurezza nazionale. Solleticano il populismo della gente e ci vogliono portare in una situazione da cui nessun intervento della Bce ci farebbe uscire. Di fatto conducendoci ad uno scenario venezuelano” ha tuonato Calenda.
Discordo diverso, invece, per l’esclusione di Fratelli d’Italia: “Il marchio politico nelle tesi di Giorgia Meloni si riconosce, propone le cose ma non dice come farle”. Il problema di FdI, sempre secondo l’ex ministro del Lavoro è che “devi sapere chi sei, se no non puoi spiegarlo agli altri. Noi abbiamo una scuola di approfondimento sul Partito di Azione. Senza identità culturale resta solo l’identità pecoroneccia espressa dal partito della Meloni”.