Mafia, colpo al clan Porta Nuova: il blitz della Dda è stato organizzato a pochi giorni dall’esecuzione del boss Giuseppe Incontrera e ha portato all’arresto di 18 persone.
Mafia, colpo al clan di Porta Nuova: 18 fermi dopo il blitz della Dda
18 fermi a Palermo per associazione mafiosa, estorsione, associazione finalizzata al traffico di droga e rapine aggravate dal metodo mafioso. Gli arresti sono stati eseguiti nell’ambito di un blitz organizzato nel capoluogo siciliano dalla Ddacontro il mandamento mafioso di Palermo-Porta Nuova.
Nel corso delle indagini effettuate, il nucleo investigativo dei carabinieri è riuscito a ricostruire la gerarchia del clanmafioso e a risalire all’identità del boss a capo dell’organizzazione. Il reggente del clan, infatti, è stato identificato come Giuseppe Incontrera, vittima di un’esecuzione attuata da un killer e datata giovedì 30 giugno. Il killer, poi, si è costituito alle forze dell’ordine nella giornata di martedì 5 luglio.
Tra i 18 soggetti arrestati durante il blitz della Dda, c’è anche il figlio di Giuseppe Incontrera, Salvatore, e il consuocero del boss, Giuseppe Di Giovanni.
Indagini, denunce e arresti
L’inchiesta che ha portato agli arresti di membri del clan di Palermo-Porta Nuova è stata coordinata dal procuratore aggiunto della Dda, Paolo Guido, che è riuscito a fare chiarezza rispetto ai gregari delle famiglie mafiose di Porta Nuova e Palermo Centro che afferiscono allo storico gruppo di Porta Nuova.
Il procuratore aggiunto, inoltre, ha tracciato e ricostruito le attività illecite mandate avanti dal mandamento, impegnato a trafficare sostanze stupefacenti come crack, marijuana, eroina, hashish e cocaina.
Il blitz della Dda ha portato all’arresto dei capi di sei importanti piazze di spaccio allestite in alcuni quartieri storici di Palermo. Si tratta, nello specifico, di il Capo, la Vucciria, la Zisa e Ballarò. In questo contesto, sono state raccolte anche due denunce per estorsione e testimonianze su cinque tentativi di estorsione a imprenditori e commercianti del centro.
A proposito dell’omicidio del boss Giuseppe Incontrera, gli investigatori hanno asserito che l’omicidio “avrebbe potuto aumentare il rischio della commissione di altri delitti” degenerando in una guerra tra clan e portare alcuni affiliati alla fuga per non incappare in ritorsioni. Pertanto, il procuratore Paolo Guido ha firmato un provvedimento d’urgenza per impedire agli indagati di scappare.