Il massiccio della Marmolada è interdetto alle escursioni di qualsiasi tipo, anche semplici gite sulle sue pendici. Il sindaco di Canazei, Giovanni Bernard, nelle ore successive alla tragedia di domenica scorsa, ha firmato un’ordinanza di divieto di accesso alla zona.
Sul massiccio della Marmolada proseguono le ricerche dei dispersi del crollo del seracco
Ma nonostante il divieto, sia ieri che questa mattina, molti escursionisti hanno continuato a imboccare i sentieri, anche non distanti dalla zona dove è arrivata la valanga che ha causato la morte di 15 persone (7 le vittime accertate e 5 quelle ancora ufficialmente disperse). In mattinata il numero di dispersi si era ridotto di diverse unità dopo il rintraccio di alcuni escursioni dati inizialmente per irrintracciabili.
Durante le ricognizioni svolte in mattinata con i droni lungo la via normale della Marmolada sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali, ha confermato il presidente nazionale del Soccorso alpino e speleologico, Maurizio Dellantonio.
La notte scorsa, ha spiegato Fausto Zambelli, uno dei Vigili del fuoco impegnato nei soccorsi sulla Marmolada, “i droni hanno trovato dei capi di abbigliamento che potrebbero appartenere alle lle persone disperse ma anche ad escursionisti che li hanno smarriti nel passato”. Le ricerche, spiega, “proseguiranno tutta la settimana coi droni. Al momento, quelle a terra sono troppe pericolose per l’incolumità di chi le compie”.
“Oggi – ha spiegato ancora il soccorritore – le ricerche sono cominciate alle sei del mattino. I droni sono rimasti attivi tutta la notte quando c’è più calma e non sono disturbati dal rumore degli elicotteri. Stiamo recuperando quello che possiamo: hanno visto oggetti e abbigliamento, con lo spostamento causato dalla pioggia qualcosa è saltato fuori”.
Zambelli spiega il funzionamento dei droni: “Scattano immagini e riprese che vengono riversate sui computer che poi le amplificano e riescono quasi al centimetro a capire dove agire”. L’immagine che si sono trovato davanti della slavina “è impressionante, mai visto nulla del genere”.
Attenzione agli ordigni inesplosi della prima guerra mondiale
Tra i rischi che corrono i soccorritori sulla Marmolada, c’è anche quello di “trovare ordigni inesplosi della prima guerra mondiale”. “Facciamo un appello alla cautela alle persone perché sono bombe pericolose da maneggiare” ha detto ancora Zambelli.
“Purtroppo abbiamo ancora parecchi dispersi ma nella tragedia della Marmolada che da domenica non dà tregua a familiari e soccorritori c’è almeno una buona notizia: il paziente di Treviso non è più sconosciuto e ha ritrovato la mamma e il papà” ha annunciato, invece, il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia.
“Ho deciso di far fare alcune foto al paziente ricoverato a Treviso – ha spiegato ancora il governatore del Veneto -, dopo aver parlato con due coppie di genitori ieri a Canazei nella sala dell’accoglienza dei famigliari dei dispersi. Ho chiesto immagini di particolari anatomici utili a un riconoscimento sulla base di quanto emerso nel dialogo. Il paziente ricoverato a Treviso ora ha un nome e un cognome”.
“Come ha informato la Ulss Marca trevigiana – conclude Zaia – il paziente continua ad essere in prognosi riservata. Mi auguro per lui una pronta guarigione insieme al tutti gli altri feriti in questa tragedia”.