Lavoro, presidente dell’Inps Pasquale Tridico lancia un deciso messaggio per il settore rivolto sia ai datori sia a chi cerca impiego. In un periodo storico di forte crisi lavorativa, emergono le voci sia di chi non riesce ad assumere sia di chi lamenta le offerte non dignitose.
Lavoro, presidente dell’Inps Tridico: ”Mancano i lavoratori, aumentare i salari”
Un serio allarme nel mondo del lavoro viene lanciato dal presidente dell’Inps Pasquale Tridico che, intervenuto durante il convegno organizzato da Inps-Migrantes, ha dichiarato: “Esiste una mancanza di lavoratori a condizioni pre-covid in era post-covid. Il mercato del lavoro è cambiato, le preferenze degli individui sono cambiate. Non è colpa del Reddito di cittadinanza o di altro, il welfare è un mezzo per lo sviluppo, non un costo. Se siamo e ci consideriamo un paese avanzato con welfare, salario minimo, reddito minimo, pensioni, dobbiamo vedere anche cosa succede negli altri paesi avanzati. E quando domanda e offerta non si incontrano, i salari aumentano”.
“Non siamo – aggiunge parlando al convegno su “Italia, pensioni e mobilità: storie di partenze e di ritorni” – un paese che può mettersi a fare competizione attraverso il costo del lavoro: la competizione si fa nell’innovazione, non nel costo dei salari. Gli equilibri pre-covid stanno saltando”.
Non si riesce a trovare personale da Nord a Sud
Effettivamente, le parole del presidente Tridico trovano riscontri e tristi conferme. Da nord a sud strutture come ristoranti e bar non riescono a trovare personale per l’estate 2022. Tuttavia, l’offerta non sempre risponde alle giuste esigenze di chi si mette alla ricerca di un posto di lavoro. Si va dai 700 ai 1200 euro per 6 giorni di lavoro settimanali, con infiniti turni serali. Pochi offrono contratti full time e addirittura alcuni chiedono di lavorare a nero.
Dall’altra parte, però, ci sono molte attività che offrendo stipendi dignitosi non trovano personale e sono costretti a chiudere o lavorare a mezzo servizio. È successo a Bologna, dove a metà giugno i titolari del chiosco del Caffè Terzi in piazza Aldrovandi sono stati costretti a chiudere per mancanza di camerieri, nonostante l’offerta di un contratto a tempo di indeterminato con stipendio netto di 1.300 euro al mese per 6,40 ore al giorno, sei giorni a settimana. Pronta, però, la risposta dei sindacati: “Abbiamo dati dell’ispettorato nazionale del lavoro che dicono che nel settore il 70% delle attività presentano delle irregolarità: non corretta applicazione dei contratti, non corretto pagamento delle ore di lavoro, degli straordinari, condizioni che non vengono rispettate. Forse è questo uno dei motivi per cui lavorare nel settore è meno interessante, meno attrattivo”, ha dichiarato Paolo Montalti, segretario generale della Filcams-Cgil dell’Emilia-Romagna.
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