Invitalia, finisce l’era di Domenico Arcuri: il nuovo Ceo della società è Bernardo Mattarella. Rocco Sabelli, invece, è stato nominato presidente.
Invitalia, finisce l’era di Arcuri: turn over ai vertici della società pubblica
Turn over per i vertici di Invitalia. Su proposta del Ministero dello Sviluppo economico e in accordo con il Ministero dell’Economia che controlla il 100% della società, Bernardo Mattarella è stato nominato amministratore delegato mentre Rocco Sabelli ha assunto il ruolo di presidente.
Con la nomina di Mattarella e Sabelli, è giunta definitivamente a capolinea l’era dominata da Domenico Arcuri, CEO di Invitalia dal 2007 fino, appunto, al 2022. La nomina di Arcuri risale al Governo Prodi II: negli anni, l’ex commissario straordinario per il coordinamento delle misure di contenimento della pandemia Covid-19 scelto da Giuseppe Conte ha tenuto ben salde le redini della società pubblica mentre in Italia si sono susseguiti nove differenti Governi.
Chi sono il nuovo CEO Bernardo Mattarella e il presidente Franco Sabelli
Per quanto riguarda la sostituzione di Domenico Arcuri, il nuovo CEO di Invitali Bernardo Mattarella è il nipote del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’incarico rappresenta un ritorno in Invitalia per l’ad, dopo essere stato CEO di Mediocredito Centrale, realtà afferente proprio al gruppo Invitalia.
Nel periodo compreso tra il 2007 e il 2017, Mattarella è stato prima chief financial officer di Invitalia e, successivamente, gli era stata affidata la direzione della business unit Incentivi e innovazioni. In Mcc, poi, si è occupato di gestire il processo di rafforzamento del Fondo di garanzia Pmi, in considerazione delle deroghe sugli aiuti elargiti dallo Stati nel solco delle misure anti-crisi.
Rocco Sabelli, invece, è subentrato nel ruolo di presidente ad Andrea Viero dopo essere stato a lungo in Telecom Italia. Nel suo curriculum, vanta anche la nomina ad amministratore delegato di Piaggio, Alitalia e, nel 2019, della società pubblica Sport e Salute S.p.A. dalla quale si è dimesso.
Invitalia alle prese con una fase cruciale della sua storia
Il turn over che ha travolto Invitalia è stato fortemente voluto dal Governo Draghi ed è stato promosso mentre è in atto una fase cruciale della società pubblica che si trova a gestire non solo la normale attività di incentivazione delle imprese ma anche alcuni bandi legati a doppio filo alle iniziative promosse dal Ministero dello Sviluppo economico che vengono finanziate con i fondi del Pnrr.
Al momento, inoltre, Invitalia svolge un ruolo di primo piano nel piano di rilancio della siderurgia italiana in considerazione della sua partecipazione in Acciaierie d’Italia ossia l’ex Ilva. La partecipazione, attualmente di minoranza e pari al 38%, schizzerà presto al 60% portando a uno Stato in maggioranza entro il 2024 ossia con due anni di ritardo a fronte dei progetti iniziali.
Infine, Invitalia è stata anche scelta dal Ministero dello Sviluppo economico per rappresentare lo Stato, in minoranza, rispetto alle aziende in crisi alle quali sono state rivolte numerose iniziative di riconversione e rilancio da realizzare con il supporto di operatori privati.