“Noi siamo impegnati ad aiutare l’Ucraina per la fine della guerra della Russia, a mantenere la sovranità e l’integrità territoriale, a difendersi e a scegliere il suo futuro”. È quello che si legge nella dichiarazione finale sull’Ucraina del G7, dove si specifica che si continuerà “a non riconoscere i tentativi della Russia di riscrivere i confini con la forza”.
Il G7 condanna la Russia per l’aggressione brutale e ingiustificata contro l’Ucraina
Si condanna quindi “l’aggressione brutale, non provocata, ingiustificabile contro l’Ucraina dalla Russia, aiutata dalla Bielorussia”. Inoltre “prenderemo decisioni dure ma necessarie”, ha scritto su twitter il cancelliere Olaf Scholz, dopo l’intervento digitale di Volodymyr Zelensky. Che ha esortato i leader del G7 a “fare tutto il possibile” per porre fine alla guerra nel suo Paese entro la fine dell’anno.
Scholz: “Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. La guerra deve finire”
“Continueremo ad aumentare la pressione su Putin. La guerra deve finire”, ha detto Scholz. Anche “perché se l’Ucraina perde – ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi – tutte le democrazie perdono e sarà più difficile sostenere che la democrazia è un modello di governo efficace”.
Intanto Kiev potrà contare anche sull’ulteriore sostegno degli Stati Uniti che invieranno all’Ucraina missili anti-aereo a medio e lungo raggio. I Paesi riuniti nel G7 hanno chiesto ancora una volta a Mosca di cessare urgentemente, senza condizioni, i suoi attacchi a infrastrutture agrico le e di trasporto e di consentire il libero passaggio del trasporto agricolo dai porti ucraini nel Mar Nero
“L’assalto – si legge nel documento – sta ostacolando la capacità di produzione dell’Ucraina, portando a forti aumenti dei prezzi e all’aumento dell’insicurezza alimentare globale per milioni di persone, specialmente quelle più vulnerabili”.
Stop all’importazione di oro russo. Per Mosca la stretta vale 20 miliardi
Intanto per Mosca arriva una stretta da quasi 20 miliardi di dollari. Vale tanto lo stop all’importazione di oro russo, finito nel mirino del G7 per togliere a Vladimir Putin una strategica fonte di finanziamento per la guerra in Ucraina. Dunque si punta a indebolire anche il settore della Difesa di Mosca e gli Stati Uniti hanno già annunciato l’imposizione di oltre due miliardi di dollari di dazi su centinaia di prodotti russi.
La Russia è il secondo produttore al mondo, secondo gli ultimi dati del World Gold Council. La banca centrale nazionale lo ha considerato una risorsa importante, nella misura in cui è stata costretta ad operare in condizioni molto limitate a causa delle sanzioni. E proprio dall’inizio della guerra le esportazioni del metallo prezioso sono aumentate, perché utilizzato come bene rifugio per aggirare le restrizioni occidentali. L’oro, tra l’altro, è la principale voce di esportazione per tutta l’economia dopo l’energia, nell’ordine di quasi 19 miliardi di dollari l’anno.
Ma l’obiettivo del G7 è anche mettere un argine alla produzione di armi e alla catena di distribuzione russe. Il nuovo giro di vite contro Mosca mira a “limitare ulteriormente l’accesso a input industriali, servizi e tecnologie chiave prodotti dalle nostre economie, in particolare quelli che supportano la base industriale degli armamenti e il settore tecnologico della Russia”.
Così Washington colpirà le catene di approvvigionamento della difesa russe imponendo sanzioni nei confronti delle principali imprese statali del settore e limiterà la capacità della Russia di sostituire l’equipaggiamento militare. Il presidente Joe Biden inoltre si appresta ad annunciare un aumento dei dazi su oltre 570 gruppi di prodotti russi per un totale di circa 2,3 miliardi. Quanto ai Paesi Ue del G7, l’adozione di un nuovo pacchetto di sanzioni (che sarebbe il settimo) sarà possibile solo con l’unanimità tra i 27.