“La Russia in default sul suo debito in valuta estera per la prima volta dal 1918”. A riportarlo è Bloomberg. Il default è scattato alla scadenza del periodo di garanzia sui circa 100 milioni di dollari di obbligazioni non pagate, bloccate a causa delle sanzioni ad ampio raggio adottate ai danni del Cremlino in risposta all’invasione dell’Ucraina.
Russia in default, il Cremlino smentisce: “Il pagamento in valuta estera è stato effettuato a maggio”
L’evento ha in realtà valenza più che altro simbolica, almeno per ora. La Russia è infatti un Paese economicamente, finanziariamente e politicamente già emarginato per gran parte dell’Occidente. In più il fallimento sarebbe dovuto non alla mancanza di denaro da parte del debitore ma alla chiusura dei canali di trasferimento da parte dei creditori.
Mosca aveva già sfiorato la stessa probabilità nei primi mesi di quest’anno, ma aveva gestito la situazione modificando i metodi di pagamento. A maggio, il Tesoro americano non ha però rinnovato la licenza che esentava gli investitori americani dalle sanzioni: da quel momento per i russi è diventato impossibile pagare il debito in dollari o nelle valute citate nei prospetti delle emissioni.
Le accuse sul default della Federazione Russa sono infondate, “il pagamento in valuta estera è stato effettuato a maggio”, sostiene, invece, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. “Queste accuse di default in questo caso sono assolutamente infondate – ha detto -, perché a maggio il pagamento necessario è stato effettuato in valuta estera, e il fatto che Euroclear ha trattenuto questi soldi, non li ha portati al destinatario, questo non è più il nostro problema”.
“Eurobond sono imputabili a terzi. I pagamenti delle obbligazioni 2026 e 2036 sono stati trasferiti il 20 maggio” ha poi riportato Bloomberg citando il Ministero delle Finanze russo, dopo le notizie sul default.
La Borsa di Mosca, questa mattina, ha avviato le contrattazioni in terreno positivo dopo le notizie del default sul suo debito in valuta estera per la prima volta dal 1918. L’indice Moex guadagna lo 0,33% a 2.399 punti. In rosso l’indice in dollari Rts che cede lo 0,4%. In flessione il rublo che perde terreno sul dollaro e sull’euro. La valuta di Mosca cede lo 0,44% sul dollaro a quota 53 e il 5,6% sull’euro a 56,7.