Se ci appassionasse la politica e non il potere oggi dovremmo discutere di un Paese che si mangia almeno 5,6 miliardi di euro nel periodo che va dal primo gennaio del 2021 all’ultimo mese di maggio di quest’anno. Saremmo qui a dirci che quei 5,6 miliardi di euro sono solo quelli che la Guardia di finanza è riuscita a perseguire e accertare, una goccia nel mare dei furbi. Sono 5.762 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo completamente sconosciuti al fisco (molti dei quali operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico), e 26.537 lavoratori in “nero” o irregolari.
Sono 5.762 gli evasori totali scoperti nell’ultimo anno
1.615 casi di evasione fiscali internazionale con residenze occulte e capitali portati oltre confine. 2.600 interventi in materia di accise a tutela del mercato dei carburanti – a proposito di chi lucra sulla crisi – con oltre 3.630 tonnellate di prodotti energetici e da accertare 334 mila tonnellate consumate in frode. Le attività di contrasto al contrabbando hanno portato al sequestro di 649 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e alla denuncia di 1.165 soggetti, di cui 155 tratti in arresto.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale hanno permesso di scoprire 388 agenzie clandestine e di verbalizzare 4.157 soggetti, di cui 633 denunciati all’Autorità giudiziaria. 2.400 denunce per i contributi a fondo perduto e i finanziamenti bancari assistiti da garanzia con frodi per oltre 290 milioni di euro. 45.700 soggetti sono stati denunciati e oltre 7.600 segnalati alla Corte dei conti per danni erariali pari a oltre 3,5 miliardi di euro, 549 milioni dei quali in danno alle risorse destinate al sistema sanitario.
Poi c’è il riciclaggio e l’autoriciclaggio, il miele della criminalità organizzata e degli evasori, con la denuncia di 4.684 persone, di cui 606 tratte in arresto, e al sequestro di beni per un valore di oltre 1,4 miliardi. 429 milioni di euro di beni sequestrati su oltre 3,4 miliardi di patrimonio distratto per reati fallimentari. Il contrasto al narcotraffico, anche via mare, ha portato all’arresto di 1.896 soggetti e al sequestro di quasi 97 tonnellate di sostanze stupefacenti e di 249 mezzi.
Poi le contraffazioni: sono stati sequestrati oltre 14,5 milioni di litri (essenzialmente vini e spumanti) e oltre 6.400 tonnellate di prodotti agroalimentari, oggetto di contraffazione e frode commerciale. Oltre 47 tonnellate e circa 10 milioni di litri di prodotti rimossi dal mercato recavano false attestazioni Dop e Igp, comparti in cui l’Italia detiene il primato di riconoscimenti a livello europeo. Il sequestro di quasi 130 milioni di mascherine contraffatte con 14 mila litri di igienizzanti venduti come disinfettanti.
In tutto questo ci sono le 29mila denunce per frodi del reddito di cittadinanza: nel complesso, sono stati scoperti illeciti per 288 milioni – di cui 171 milioni indebitamente percepiti e 117 milioni fraudolentemente richiesti e non ancora riscossi. 288 milioni su 5,6 miliardi di euro. Secondo voi di cosa si discute oggi? Del reddito di cittadinanza.
Il Corriere della Sera, solo per citarne uno, la sua intervista al comandante della Guardia di finanza, Giuseppe Zafarana, la titola “Così abbiamo smascherato oltre 29mila falsi poveri con il reddito di cittadinanza”. Con tutti questi numeri, tutti questi reati, si parla solo di reddito di cittadinanza. La domanda è fin troppo facile: a chi conviene occuparsi della criminalizzazione di una minima parte dei furbetti in Italia per farne una battaglia politica?
Ovviamente a tutti gli altri furbi, che a differenza di questi sono tutt’altro che poveri e disperati. Qui siamo oltre il dibattito politico, siamo al favoreggiamento esterno dell’evasione in giacca e cravatta. E il Reddito di cittadinanza è l’arma del delitto.
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