Decreto siccità, pronto lo stato di emergenza: il Nord Italia verrà presto riclassificato in “zona rossa” mentre sei Regioni settentrionali sono a rischio razionamento dell’acqua.
Sei Regioni del Nord Italia rischiano il razionamento dell’acqua
Il decreto siccità in arrivo alla fine del mese di giugno determinerà una “zona rossa” in quasi tutto il Nord Italia, con particolare attenzione alle zone della Pianura Padana. Le Regioni maggiormente travolte dall’emergenza al Nord sono Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ma si trovano in grandi difficoltà anche Regioni dell’Italia centrale come Marche e Lazio.
In attesa dell’intervento del Governo, la Protezione Civile ha emanato un’allerta gialla per cinque Regioni ossia Veneto, Friuli Venezia-Giulia, Lombardia e alcuni settori di Piemonte e Trentino-Alto Adige in quanto sono attesi violenti temporali. I rovesci previsti, tuttavia, non riusciranno a risolvere l’emergenza in atto.
In questo contesto, intanto, il governatore del Friuli Venezia-Giulia, Massimiliano Fedriga, ha firmato lo stato di sofferenza idrica che anticipa lo stato di emergenza che a breve verrà annunciato dal Governo presieduto da Mario Draghi. In Italia, del resto, risultano essere già centinaia i Comuni che hanno firmato ordinanze volte a limitare l’uso dell’acqua potabile alle necessità igieniche e domestiche. Alcuni Comuni, poi, hanno anche provveduto a sospendere l’erogazione di acqua durante le ore notturne.
Decreto siccità, pronto lo stato di emergenza: cosa prevede il Dpcm al vaglio del Governo
In un simile scenario, Palazzo Chigi è al lavoro sull’elaborazione di un Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Dpcm) che includerà due differenti tipologie di intervento. Il primo intervento sarà mirato a garantire la salvaguardia del comparto agricolo: sarà, quindi, possibile proclamare lo stato di eccezionale avversità atmosferica per ricevere indennizzi “qualora il danno provocato superi il 30% della produzione lorda vendibile”.
Inoltre, si procederà con misure volte a promuovere l’approvvigionamento idrico con iniziative come il razionamento dell’acqua. Per quanto riguarda il razionamento dell’acqua, la misura potrà riguardare anche un’intera Regione e introdurrà espedienti differenti che andranno dal divieto dell’uso dell’acqua per fini non domestici alla chiusura dei rubinetti nella fascia notturna.
Per realizzare l’approvvigionamento idrico, potrebbe essere imposto anche lo stop alle fontane pubbliche, la limitazione dell’irrigazione delle colture annuali o il divieto per lavaggio dei veicoli, irrigazione dei giardini.
Iniziative analoghe sono già state messe in pratica in Piemonte e nel Lazio, soprattutto sui Colli Albani e in provincia di Frosinone.