Conte non aspetta a rispondere alla decisione di Luigi Di Maio di fondare un nuovo gruppo parlamentare, indebolendo enormemente il Movimento. Non solo agli occhi degli elettori, ma anche all’interno della maggioranza.
Non fosse altro per il fatto che – come sottolineato non a caso dal ministro degli Esteri – che adesso i pentastellati non sono di fatto più la prima forza politica in Parlamento. Un incredibile assist, quello di Di Maio, al suo ex amico (e chissà, forse futuro…) Matteo Salvini.
Conte avvisa Draghi e replica Di Maio
Ospite ieri a Otto e mezzo su La7, Conte ha lanciato lancia un messaggio a Mario Draghi: “È un po’ che non ci sentiamo, sicuramente lo sentirò questa settimana, ci confronteremo per valutare la situazione e capire come procedere, ma assolutamente non metterò in discussione il nostro sostegno al governo”, ha detto il presidente del Movimento ospite.
Almeno per adesso, quindi, Conte resterà al Governo, ma dopo la scissione non ha più intenzione di fare sconti all’Esecutivo. Se da una parte il sostegno a Draghi non è al momento in discussione, il leader M5S avvisa il premier che d’ora in poi occorrerà “confrontarsi”. Una linea decisamente diversa da quella “stesa” di Di Maio.
In casa Cinque stelle che nei prossimi giorni – o nelle prossime settimane – altri pentastellati seguiranno la strada tracciata da Di Maio. E l’unico modo per farlo è essere critici, laddove occorre, con il governo e con l’operato di Draghi.
Torna Di Battista?
Dunque è necessario recuperare consenso. E la scissione può essere anche un’opportunità per Conte perché ora, senza i governisti e con le mani libere verso il Governo, ricucire con ex M5S che hanno lasciato proprio in dissenso con la scelta di entrare nel governo Draghi non è più un tabù. Uno su tutti, Alessandro Di Battista. Come del resto sottolinea, intervistato da La Notizia, l’eurodeputato ex M5S, Ignazio Corrao.
Non è un mistero che il desiderio tanto di Conte quanto di Beppe Grillo è fare in modo che “Dibba” possa tornare a fare politica attiva per il Movimento. Ma la condizione è che si esca dal governo. Cosa possibile, ma non nell’immediato.