Con Mario Draghi si spende di più per commissari, consulenti e per le varie missioni. Senza tacere il costo del personale che supera il tetto dei 250 milioni di euro in totale.
Per un bilancio complessivo che supera un aumento di 2 milioni di euro, rispetto all’anno precedente, solo per questi specifici settori. Il conto finanziario 2021, visionato da La Notizia, mette così nero su bianco il cambio di passo registrato a Palazzo Chigi sulle spese effettuate nello scorso anno, quando si è insediato l’attuale premier.
La relazione che accompagna il rendiconto conferma le tendenze avviate dall’attuale gestione della presidenza del Consiglio.
Commissari, consulenti e commissari
Una delle voci che colpisce è l’incremento che riguarda le strutture commissariali per oltre 800mila euro all’anno.
“Si è registrato un aumento dell’impegnato per i Commissari straordinari del governo di euro 827.210,83, dovuto principalmente alla nomina, nel corso del 2021, di ulteriori cinque commissari Zes (Regione Puglia e Basilicata, Regione Abruzzo, Sicilia Occidentale, Sicilia Orientale e Regione Campania) in aggiunta a quello della Regione Calabria già presente nel 2020”.
Certo, il documento si giustifica, sostenendo che “l’andamento delle somme impegnate per tale tipologia di spesa è discontinuo in quanto risente dei tempi necessari al perfezionamento dei provvedimenti di nomina dei Commissari e alla successiva adozione dei provvedimenti di attribuzione dei compensi spettanti, con conseguente sfasamento temporale nell’assunzione dei relativi impegni di spesa rispetto al conferimento degli incarichi”.
Intanto, gli atti resta il maggiore esborso, seppur mitigato dal risparmio di 353mila euro dell’importo impegnato per il trattamento economico spettante alle Autorità di Governo. Il saldo è +500mila euro. Una dinamica di crescita riguarda il capitolo relativo alla schiera di consulenti e collaboratori della struttura, che costano 492mila euro in più.
“Le somme impegnate riguardanti il personale impiegato presso gli Uffici di diretta collaborazione del Presidente del Consiglio dei ministri, dei Ministri e dei Sottosegretari di Stato passano da euro 14.284.720,08 del 20208 ad euro 14.766.803,51 nel 2021 con un lieve scostamento in aumento rispetto all’anno precedente”, si legge nel testo.
E c’è un’ammissione. L’incremento è “dovuto alla diversa consistenza della nuova compagine governativa insediata a seguito del cambio del governo all’inizio del 2021”.
Tagli alla Protezione civile
E non è finita qua. Oltre un milione in più riguarda le unità di missione.
“Per il personale assegnato alle strutture di missione – prosegue la relazione del conto finanziario – all’Unità per la semplificazione, all’Unità per la valutazione della performance e al Nucleo della concretezza, alle Unità di missione e strutture titolari di interventi Pnrr, l’impegnato si attesta nel 2021 ad euro 4.580.126,05 con un aumento di euro 1.230.939,58 rispetto all’impegnato nel 2020, pari ad euro 3.349.186,47”.
Il capitolo del personale non è affatto secondario. L’investimento su questo capitolo è per l’esattezza di 252.861.573,90 euro “in aumento di euro 9.614.880,05 rispetto all’impegnato 2020, pari ad euro 243.246.693,85”.
Il motivo di questo incremento “è rilevabile in corrispondenza di alcune tipologie di spesa e l’andamento generale risulta parzialmente controbilanciato dalla diminuzione registrata per altre voci di spesa”.
E di contro il Dipartimento della Protezione civile, chiamato in causa sempre di fronte alle emergenze, ha dovuto subire un taglio di 170mila euro, a causa della riduzione del personale a disposizione. Molti contratti a tempo determinato non sono stati rinnovati.