Beppe Grillo riappare sul blog a 48 ore dalla sua discesa a Roma. E lo fa alla sua maniera, con un post dal titolo Dictyostelium (un genere di amebe che vivono in forma unicellulare nel terreno del sottobosco) che è tutto un programma.
“La luce del sole è il miglior disinfettante. Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull’oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà”, scrive il cofondatore del Movimento 5 Stelle.
Messaggio a Conte, a Di Maio, o ad entrambi?
Un messaggio a Luigi Di Maio? O un modo per ribadire che le regole, a partire dal limite dei due mandati, si rispettano? Oppure entrambe le cose?
“Quando il MoVimento fece i primi passi – ricorda il garante M5s – Steve Jobs chiese agli studenti di Stanford di accettare la morte come agente di cambiamento della vita e disse loro: ‘Ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, diventerete gradualmente il vecchio e verrete spazzati via. Scusate se sono così drastico, ma è vero’. La sua Apple è oggi diventata la più grande impresa del mondo e la Silicon Valley resta la culla dell’innovazione tecnologica. Ma nella vicina Arizona c’è anche una foresta pietrificata da milioni di anni”.
Morale: “Siamo tutti qui per andarcene, comunque, ma possiamo scegliere di lasciare una foresta rigenerata o pietrificata”. Rigenerata grazie al ricambio imposto dal limite del secondo mandato? O pietrificata da chi vorrebbe derogarlo? Un avviso a Di Maio, a Conte o ad entrambi?