Elezioni Comunali Verona, il Vescovo esprime le sue idee ai sacerdoti con una lettera che sta facendo molto discutere per i temi toccati. Dura, poi, è stata la risposta degli esponenti della politica nazionale e locale.
Elezioni Comunali Verona, la lettera del Vescovo fa discutere
Domenica 26 giugno 2022 nel Comune di Verona ci sarà il ballottaggio ed i cittadini saranno chiamati a scegliere il nuovo sindaco. Indicazioni sul voto arrivano dalla Chiesa attraverso la lettera del Vescovo di Verona monsignor Giuseppe Zenti che ricorda ai sacerdoti “e ai fedeli di individuare quali sensibilità e attenzioni sono riservate alla famiglia voluta da Dio e non alterata dall’ideologia del gender, al tema dell’aborto e dell’eutanasia”.
La lettera è stata inviata ai confratelli della diocesi di San Zeno il 18 giugno, a pochi giorni dal ballottaggio fra Damiano Tommasi e Federico Sboarina per la carica di sindaco. Nello scritto, il Vescovo aggiunge che il compito dei sacerdoti è quello di “non è schierarsi per partiti o persone, ma segnalare presenze o carenze di valori civili con radice cristiana”. Tuttavia, sottolinea nelle sue parole dei temi da tener ben presenti quando si va a votare. “Il tema della disoccupazione, l’attenzione alle povertà, alle disabilità, all’accoglienza dello straniero, ai giovani, alla scuola cattolica, a cominciare dalle materne”. Queste, sottolinea monsignor Zenti, scrivendo ai presbiteri e diaconi della diocesi, “sono frontiere prioritarie che fanno da filtro per la coscienza nei confronti della scelta politica o amministrativa”.
Le reazioni della politica
Forti e pronte sono state le reazioni della politica locale e nazionale dopo le parole del Vescovo Zenti. Carlo Calenda, leader di Azione, commenta duramente: : «Mi sembra una gravissima ingerenza. Fuori dal tempo e dal galateo dei rapporti istituzionali. Delle intromissioni dirette della chiesa cattolica nelle elezioni non abbiamo nostalgia», afferma in una nota. Il parlamentare di Forza Italia, Elio Vito, scrive su Twitter: «Il vescovo di Verona, alla vigilia del ballottaggio, invita a non votare chi sostiene ideologia gender, aborto ed eutanasia. È venuto il momento che i partiti, la politica, tutta la politica, difendano la laicità dello Stato dalle ingerenze della Chiesa!».
Riguardo la politica locale, commenta Flavio Tosi: «Sarebbe interessante che i candidati Sindaco si confrontassero sui programmi», dice, «invece assistiamo da un lato a un Tommasi che lavora solamente sulla sua immagine e continua a guardarsi bene dal pronunciarsi sui temi più delicati della città, forse per non scontentare grillini e sinistra Bertucco, e dall’altro agli sboariniani che strumentalizzano ideologicamente la lettera al clero del Vescovo Zenti. Ma di sicurezza, urbanistica, economia, impresa, lavoro, turismo e cultura nessuno parla. I contenuti e le idee, che sono ciò che interessa ai cittadini, sono i grandi assenti in questo ballottaggio. Poi non stupiamoci se domenica vincerà soprattutto l’astensione». Infine, durissimo l’attacco di Mao Valpiana (Movimento Nonviolento e sostenitore di Damiano Tommasi al ballottaggio) che dice: «A Verona abbiamo un Vescovo scaduto e scadente. Come i suoi amici ex sindaci scaduti e scadenti fa mosse della disperazione perché ha capito che quel mondo di potere è finito. L’onda gialla di Damiano Tommasi sta arrivando. Da lunedì Verona gira pagina. (chiedo che Bergoglio e Zuppi si mettano una mano sul cuore e mandino in città finalmente un pastore degno e adeguato ai tempi. C’è una Diocesi da ricostruire dopo il deserto fatto dal vescovo scaduto e scadente)».
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