Siccità nel Lazio: la crisi idrica si estende anche in altre regioni italiane con rischi e pericoli molto forti. Tutto o quasi dipenderà dalla possibilità di piogge nelle prossime settimane che potrebbero cambiare dei programmi.
Siccità nel Lazio, scatta l’allarme e proclamato stato di calamità naturale
La siccità in Italia sta colpendo anche la regione Lazio. Nelle ultime ore, infatti, è scattato l’allarme ma soprattutto è previsto lo stato di calamità naturale come ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti: “Nelle prossime ore proclamerò lo stato di calamità naturale e servirà ad adottare immediatamente le prime misure e a invitare i sindaci alle prime norme di contenimento. Ovviamente dobbiamo prepararci ad una situazione che sarà molto critica che dovrà basarsi sul risparmio idrico di tutte le attività a cominciare dai consumi familiari”, ha detto.
“Ci saranno anche però forme di approvvigionamento e di presenza vicino alle amministrazioni comunali”, ha sottolineato Zingaretti. “Per ora lo stato di calamità naturale è il primo step, monitorando” anche “la situazione con le Prefetture, Acea e con gli altri attori interessati vedremo quali altri step successivi si faranno”, ha spiegato Zingaretti. “L’emergenza climatica non è un problema del futuro è un problema del presente – ha aggiunto – Comincia addirittura ad essere stancante dirlo. Vediamo cosa sta succedendo in tutta Italia e dobbiamo muoverci anche noi”. “Per ora mi permetto di dire a tutti: fare i conti con l’emergenza climatica vuol dire risparmiare acqua”, ha concluso Zingaretti.
Cosa è previsto e quali sono i rischi
Il 21 giugno si riunirà l’Osservatorio straordinario per l’emergenza che comprende Comune, Regione e Autorità di bacino del Tevere e dell’Italia centrale. I rischi riguardano la possibilità del razionamento dell’acqua per i Comuni come Tor Bella Monaca, Torre Angela, Spinaceto, Ostia. Secondo Massimo Gargano, direttore generale dell’Anbi, l’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica, ha dichiarato al Messaggero una situazione tragica. Se dovessero mancare le piogge ancora per una settimana-dieci giorni, ci sarebbe a disposizione meno acqua per tutti gli usi, a partire da quello potabile.
Secondo le ultime informazioni, l’Osservatorio avrebbe dato trenta giorni di tempo, fino alla seconda metà di luglio, sperando che possa arrivare prima la pioggia, altrimenti in caso contrario da agosto sarà necessario ricorrere ad un piano operativo.
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