Bonus attività fisica adattata: di cosa si tratta, a chi spetta, quali sono i requisiti richiesti e come fare domanda all’Agenzia delle Entrate?
Bonus attività fisica adattata: di cosa si tratta e a chi spetta
I cittadini che hanno svolto attività fisica adattata possono beneficiare dell’aiuto dello Stato, richiedendo un credito d’imposta sulle spese sostenute per poter effettuare simili attività.
In Italia, molte Regioni hanno creato programmi di esercizio fisico non sanitari sviluppati per i cittadini affetti da alcune condizioni croniche specifiche in modo tale da consentire loro di svolgere esercizi motori utili per incrementare il loro benessere, la socializzazione e la loro qualità della vita.
Il programma prevede esercizi fisici calibrati rispetto alle condizioni dei soggetti ai quali sono destinati e che soffrono di “patologie croniche clinicamente controllate o disabilità fisiche”. Gli esercizi vengono eseguiti “sotto la supervisione di un professionista dotato di specifiche competenze, in luoghi e in strutture di natura non sanitaria”.
Il bonus attività fisica adattata può essere richiesto dai cittadini affetti da condizioni che limitano la loro mobilità come, ad esempio, l’osteoporosi o l’artrosi, oppure che soffrono di disturbi neuromotori a seguito di ictus o morbo di Parkinson.
Nel mese di maggio, il Ministero dell’Economia ha dettagliato le modalità tramite le quali è possibile avere “l’accesso al credito di imposta”, già previsto dalla legge 234/2021 “per le spese documentate per fruire di attività fisica adattata”.
Requisiti e come fare domanda
Nel 2022, i fondi stanziati per l’agevolazione sono pari a 1,5 milioni di euro e sono destinati alle persone fisiche che hanno svolto attività fisica adattata “dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022”. Per ottenere il bonus attività fisica adattata, i richiedenti dovranno inviare in forma telematica un’istanza all’Agenzia delle Entrate.
Nella domanda, i potenziali beneficiari dovranno riportare l’importo della spesa agevolabile. Dopo aver inoltrato la richiesta, il Fisco, “sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili”, stabilirà la percentuale di spesa da riconoscere come credito di imposta per ciascun richiedente. La percentuale verrà annunciata tramite provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate.
A proposito dell’agevolazione, poi, è stato spiegato che il credito non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale che riguardano le medesime spese.