Elezioni legislative in Francia, al via il secondo turno. Lo scontro tra Emmanuel Macron e Jean-Luc Mélenchon si sta facendo sempre più serrato e sta mettendo a repentaglio la possibilità di raggiungere la maggioranza assoluta nel Parlamento. Macron, infatti, rischia di non riuscire a ottenere i 289 seggi necessari per governare il Paese in tranquillità
Elezioni legislative in Francia, secondo turno: il problema dell’astensionismo
Nella giornata di domenica 19 giugno, i cittadini francesi sono stati nuovamente chiamati alle urne per esprimere la loro preferenza nell’ambito del secondo turno delle elezioni legislative. Alle elezioni, lo scontro è tra la fazione politica che fa capo al presidente Emmanuel Macron e il leader di Nupes, Jean-Luc Mélenchon.
Per quanto riguarda la corsa per la maggioranza nel Parlamento francese, Ensemble! – ossia la coalizione che ingloba il partito di Macron, Renaissance, Horizon, Agir e il Modem – rischia di non riuscire a raggiunte i 289 seggi necessari per governare in serenità il Paese nei prossimi anni.
Al contempo, l’Unione della sinistra battezzata Nupes e guidata da Jean-Luc Mélenchon è certa di essere prossima a diventare la prima forza di opposizione della Francia ed è determinata a dare inizio a una scomoda coabitazione con la forza politica di cui è espressione il presidente Macron.
Intanto, si stima che in occasione delle elezioni legislative in Francia l’astensionismo potrebbe superare il già drammatico record del 52,49% di domenica 12 giugno, complice anche l’afa asfissiate e il caldo torrido.
Testa a testa tra Mélenchon e Macron, a rischio maggioranza assoluta
Nel caso in cui Ensemble! non riuscisse a raggiungere i 289 seggi per la maggioranza assoluta, France 24 ha scritto: “Macron dovrà probabilmente contattare altri partiti, quasi certamente i Repubblicani, di centrodestra, per formare una coalizione”.
Qualora si verificasse una simile ipotesi, i Repubblicani chiederebbero di avere alcuni ministeri e di apportare modifiche al programma di governo.
Altre due strade che il presidente francese potrebbe scegliere di seguire consistono nella ricerca di appoggio di singoli deputati per arrivare a controllare i 289 seggi necessari senza creare un’alleanza con i Repubblicani oppure rinunciare ad avere una maggioranza tentando di accordarsi, di volta in volta, con le forze di centrodestra o di centro sinistra al fine di far approvare le riforme più importanti del suo programma politico.
Infine, come segnalato da Les Echos, in caso di governo di minoranza, la riconferma del primo ministro Élisabeth Borne non potrebbe essere data per certa. Gli altri partiti, infatti, potrebbero chiedere a Macron di scegliere una figura che non faccia parte dei suoi fedelissimi.