Armi all’Ucraina: il Movimento 5Stelle ha chiesto lo stop di nuove forniture da mandare a Zelensky. Alcuni senatori starebbero lavorando a una risoluzione da presentare martedì 21 giugno in aula.
Armi all’Ucraina, i 5Stelle sono contrari all’invio
La possibile rottura definitiva nei 5Stelle – ruota attorno all’ultima indiscrezione secondo cui i pentastellati starebbero valutando la possibilità di presentare una propria risoluzione per chiedere al governo di Mario Draghi lo stop all’invio di altre armi a Kiev e a Volodymyr Zelensky.
Dunque, la richiesta è di M5S è di “non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica”. Così si legge nella bozza della risoluzione alla quale alcuni senatori del Movimento 5 Stelle stanno lavorando in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi in Aula, previste per il prossimo 21 giugno.
La maggioranza prepara la risoluzione in vista del voto di martedì
Nella spaccatura del Movimento pentastellato, alcuni senatori del M5s in vista delle comunicazioni del premier Mario Draghi in Aula stanno preparando la risoluzione. Tuttavia viene precisato. «Stiamo lavorando a una risoluzione di maggioranza, sono in corso riunioni tra capigruppo, presidenti delle commissioni Politiche Ue di Camera e Senato con il sottosegretario Amendola sulla risoluzione di maggioranza. Il punto Ucraina sarà inserito lunedì».
Ecco di seguito la bozza della risoluzione:
“Il conflitto in Ucraina dura ormai da oltre 100 giorni e sta assumendo sempre più le caratteristiche di una guerra di logoramento segnata dal mancato rispetto del diritto internazionale umanitario; il popolo ucraino sta difendendo strenuamente l’integrità territoriale del proprio Paese e sta combattendo per il proprio diritto all’autodeterminazione;
Il conflitto in Ucraina dura ormai da oltre 100 giorni e sta assumendo sempre più le caratteristiche di una guerra di logoramento segnata dal mancato rispetto del diritto internazionale umanitario; il popolo ucraino sta difendendo strenuamente l’integrità territoriale del proprio Paese e sta combattendo per il proprio diritto all’autodeterminazione; dallo scoppio del conflitto l’Unione Europea ha inviato forniture militari all’Ucraina per almeno 2 miliardi di euro;
Stati Uniti e Regno Unito hanno inviato armi a Kiev rispettivamente per 4,6 miliardi e un miliardo di dollari ed hanno già deciso ulteriori e ancor più consistenti forniture (anche di armi a lunga gittata); l’Italia, in base a quanto disposto dall’art. 2-bis del decreto legge 25 febbraio 2022 n.14 convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022 n.28 recante “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina”, ha già emanato 3 decreti ministeriali (Decreto 2 marzo 2022, Decreto 22 aprile 2022 e Decreto 10 maggio 2022) che hanno previsto l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari; il supporto fornito in questi mesi dall’Unione Europea all’Ucraina da un punto di vista economico e finanziario, nell’accoglienza dei profughi e nonché nel sostegno alla capacità ucraina di difesa, dovrà essere accompagnato da un rafforzamento dell’azione diplomatica vista l’urgenza che il perdurare del conflitto impone;
Impegna il Governo a:
-promuovere, alla luce dell’attuale situazione politico-militare, nelle opportune sedi europee, il consolidamento di un’azione diplomatica europea coordinata, volta a fornire nuovo impulso alle trattative di pace tra Ucraina e Russia al fine di giungere ad un immediato cessate il fuoco;
-promuovere per l’Unione Europea il ruolo di principale attore diplomatico e di garante del supporto economico, umanitario e sanitario al popolo ucraino;
-non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica.
Dal conflitto l’Unione Europea ha inviato forniture militari all’Ucraina per almeno 2 miliardi di euro; Stati Uniti e Regno Unito hanno inviato armi a Kiev rispettivamente per 4,6 miliardi e un miliardo di dollari ed hanno già deciso ulteriori e ancor più consistenti forniture (anche di armi a lunga gittata); l’Italia, in base a quanto disposto dall’art. 2-bis del decreto legge 25 febbraio 2022 n. 14 convertito con modificazioni dalla legge 5 aprile 2022 n.28 recante “Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina”, ha già emanato 3 decreti ministeriali (Decreto 2 marzo 2022, Decreto 22 aprile 2022 e Decreto 10 maggio 2022) che hanno previsto l’invio di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari; il supporto fornito in questi mesi dall’Unione Europea all’Ucraina da un punto di vista economico e finanziario, nell’accoglienza dei profughi e nonché nel sostegno alla capacità ucraina di difesa, dovrà essere accompagnato da un rafforzamento dell’azione diplomatica vista l’urgenza che il perdurare del conflitto impone;
Impegna il Governo a:
-promuovere, alla luce dell’attuale situazione politico-militare, nelle opportune sedi europee, il consolidamento di un’azione diplomatica europea coordinata, volta a fornire nuovo impulso alle trattative di pace tra Ucraina e Russia al fine di giungere ad un immediato cessate il fuoco;
-promuovere per l’Unione Europea il ruolo di principale attore diplomatico e di garante del supporto economico, umanitario e sanitario al popolo ucraino;
-non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicandone una soluzione diplomatica”.