La mala movida a Roma non si placa, soprattutto nei quartieri del centro, da Trastevere a San Lorenzo, fino al Pigneto. I residenti sono profondamente infastiditi e indignati e non sanno più quali strumenti utilizzare per farsi sentire e fare in modo che le cose cambino.
Schiamazzi notturni sette giorni su sette, tavolini posizionati in modo selvaggio in mezzo ai vicoli o nelle piazze, bottiglie di vetro lasciate per terra. Insomma, la situazione non è delle migliori e, soprattutto, non è una novità.
Movida selvaggia, residenti sul piede di guerra
Da settimane sulle finestre dei condomini sono appesi cartelli e striscioni. Ce n’è uno sul palazzo di fronte il MaXXI, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, con scritto “Basta rumore”.
I cittadini si lamentano dei concerti dal vivo che andrebbero avanti fino alle tre di notte quando ci sono delle abitazioni a neanche quindici metri di distanza. Il 19 maggio scorso, intanto, comitati e associazioni di quartiere si sono ritrovati in piazza del Campidoglio per manifestare e dire basta al degrado.
Proprio il giorno prima, per una strana coincidenza, il sindaco Roberto Gualtieri aveva accolto in Campidoglio il Comitato Emergenza Trastevere, lo stesso Comitato che, come spiega la rappresentante Simonetta Marcellini, aveva chiesto da mesi un incontro con il primo cittadino che però non era mai stato accordato.
L’esito? “Tutto molto fumoso, sembra stiano annaspando”, racconta Marcellini, “la città ha bisogno di risposte. Il sindaco ha detto che assumerà vigili, che aumenterà i controlli, che ci saranno delle task force…”. In effetti una task force c’è stata, in piazza del Pantheon e sono pure state fatte multe per 26mila euro. Secondo il Comitato di Trastevere, però, la situazione oggi è uguale a prima e servirebbero, piuttosto, interventi più severi, con la chiusura dei locali e il ritiro della licenza.
“Ci sono almeno tre strade a Trastevere”, prosegue Marcellini, “dove neanche i pedoni possono camminare. Se hai un passeggino o sei un disabile la vita è impossibile. Noi non vogliamo spegnere la città, a me la movida piace, sono trasteverina, vivo nella stessa casa da sempre. Quello che non mi piace è l’illegalità. Le regole ci sono basterebbe farle rispettare”.
E se a Trastevere la situazione è questa – con una Piazza Trilussa invasa da persone che ballano e cantano fino a tarda notte – nel quartiere di San Lorenzo le cose non vanno meglio”.
Insomma, finché non ci sarà una decisione e un indirizzo politico chiaro, che miri a ripristinare le condizioni di decoro nei quartieri, i residenti saranno costretti ad arrabattarsela da soli e a trovare da sé soluzioni per sopravvivere in una città che non sembra più fatta a misura di cittadino. I cittadini oggi chiedono solo una cosa: che Roma sia vivibile per tutti, per i ristoratori, per i residenti, per i bambini, per i disabili.