di Oscar Valori
Ottanta milioni di euro di buco di bilancio, se sarà confermata la cifra, non saltano fuori all’improvviso. Sono il frutto di una lunga serie di errori, sottovalutazioni e congiuntura economica sfavorevole. Un mix letale per Aler Milano, l’azienda che gestisce il patrimonio dell’edilizia residenziale popolare. Un mix di cui possiamo ora vedere i dettagli fallimentari nella relazione che la Direzione Generale dell’Ente ha stilato rispetto agli obiettivi-2012. Obiettivi importanti, tra cui la riduzione del tasso di morosità e la vendita di immobili residenziali e commerciali, nel tentativo di fare cassa. Il prospetto, recentemente pubblicato con l’avallo dei commissari straordinari, mostra una lunga serie di “mancati obiettivi”, o quanto meno non raggiunti nella misura desiderata.
La lista dei fallimenti
Si comincia dal piano di vendita di 1000 alloggi, nella prospettiva di ricavarne un incasso di 80 milioni di euro, pari dunque al debito totale accumulato. Crisi del credito e mancata risposta, dietro sollecitazioni, di inquilini prima interessati, le cause principali cui Aler attribuisce l’insuccesso. Al 31 dicembre 2012 infatti, data alla quale si riferiscono le valutazioni di conformità agli obiettivi, erano infatti appena 565 (più 71 box) gli appartamenti effettivamente venduti. Un incasso dunque poco al di sotto dei 49 milioni di euro, magro quanto l’obiettivo portato a casa in tema di manutenzione straordinaria e nuove costruzioni. Qui il bilancio 2012 si chiude con il 46,08% dei target raggiunti Le cause? “Su alcuni interventi sono emerse problematiche specifiche quali ad esempio ritardi operativi da parte delle imprese aggiudicatrici o ritardi dovuti ai diversi interlocutori, quali proprietari, Comune, Regione”, recita il documento redatto da Aler. Numeri che mostrano inoltre come si sia riuscito a ristrutturare appena il 65% degli alloggi di proprietà diretta di Aler, e il 48,1% di quelli del Comune e in gestione ad Aler. “Il Comune di Milano ha assicurato solo nel mese di settembre la copertura finanziaria, pari a 6 milioni, per il riattamento degli alloggi di sua proprietà”, si giustifica la relazione. Complicata infine la questione morosità, con il caso di ben 585 importanti posizioni debitorie, per le quali “risulta antieconomico” la riscossione del credito. Il risultato? Altri 5,12 milioni di euro che non torneranno nelle casse dell’ente.