Alla fine i nomi degli impresentabili sono arrivati. Nicola Morra ce l’ha fatta: nonostante, come lui stesso aveva denunciato, i partiti avessero comunicato i nomi dei vari candidati in tempi non utili per la Commissione Antimafia, la stessa Commissione presieduta dal senatore del Movimento cinque stelle è riuscita ier in serata a comunicare i nomi di chi si ritiene sia “impresentabili” per il passato o per condanne che pesano sul groppone e di cui, nella stragrande maggioranza dei casi, neanche avevano fatto menzione con i loro elettori.
Sono ben 18 gli impresentabili alle prossime elezioni
Il conto è ahinoi salatissimo: sono ben 18 infatti gli impresentabili. Solo tre giorni giorni fa Morra aveva denunciato di non aver ricevuto alcuna lista da parte dei partiti per il lavoro preventivo di controllo. “E dobbiamo esaminare 19.782 nominativi di candidati: per questo procediamo con difficoltà”, aveva aggiunto. Ecco perché la lista degli impresentabili è arrivata a meno di 48 ore dal voto.
Poco prima che l’Antimafia diffondesse la lista dei candidati impresentabili, Roberto Lagalla aveva lanciato un appello ai partiti che sostengono la sua candidatura a sindaco di Palermo. “Se dovessero esserci impresentabili chiederò ai partiti di prevederne le loro dimissioni, nel caso in cui questi soggetti dovessero essere eletti. Altrimenti mi dimetterò io“, sono le parole dell’aspirante primo cittadino del centrodestra nel capoluogo siciliano.
La sua coalizione è stata colpita da due arresti in due giorni: Pietro Polizzi, candidato con Forza Italia, e Francesco Lombardo, che correva con Fdi. Entrambi i candidati sono accusati di scambio elettorale politico-mafioso. Come ha ricordato Morra, però, entrambi sarebbero stati “presentabilissimi” perché “il codice e la legge Severino non avrebbero impedito a queste due persone, attinte dalle operazioni recenti a Palermo, di essere sottoposti al giudizio degli elettori”.
Ecco chi sono
Ma a questo punto passiamo ai nomi degli impresentabili. Tra gli altri spicca il candidato sindaco di Frosinone, Mauro Vicano, per il quale è stato già disposto il giudizio per traffico illecito di rifiuti. Vicano è candidato di centro e di Azione. Tra le 19.782 posizioni vagliate da senatori e deputati, si va da Gorizia a Palermo, e l’elenco dell’Antimafia si apre con Luigi Maiorano, candidato ad Acri (Cs), a giudizio per concussione.
Poi c’è Antonio Comitangelo, a Barletta, accusato di corruzione. L’elenco prosegue con Carmelina Carrozzino, a Belvedere Marittimo (Cs), che deve rispondere del reato di fraudolento trasferimento di valori; Ernesto Garofano, presente in una lista civica a Ciampino, condannato con sentenza definitiva; Patrizia Giannoccoli, a Frosinone, anche lei sotto processo per estorsione; Giuseppe Patrizi, sempre a Frosinone, sotto processo per corruzione; Silvana Romano, a Gorizia; a Mondragone nell’elenco ci sono Patrizia Barbato e Antonio Valenza.
A Verona, Luca Bagliani; a Piacenza Olga Marsico; ad Ardea Brunella Pinciaroli; a Taranto Francesco D’Andria. C’è poi il caso Palermo con ben 4 impresentabili: per Francesco La Mantia della lista “Noi con l’Italia” in sostegno di Lagalla, l’Antimafia segnala la condanna per riciclaggio; Totò Lentini che guida la lista “Alleanza per Palermo” (anche questa in appoggio a Lagalla) è finito nella black list per tentativo di concussione (dibattimento in corso); Giuseppe Lupo del Pd (sostiene Franco Miceli) per corruzione; Giuseppe Milazzo di FdI (Lagalla) per concussione (dibattimento in corso).