Dopo il terremoto, torna il sereno a viale Mazzini. Al termine del consiglio di amministrazione Rai è arrivato il via libera alle nomine proposte dall’amministratore delegato Carlo Fuortes. Si tratta dell’infornata che si è resa necessaria dopo la decisione, della settimana scorsa, di revocare le deleghe al direttore dell’Approfondimento, Mario Orfeo.
Come anticipato nei giorni scorsi, a prendere il posto di quest’ultimo è Antonio Di Bella, che lascia la guida del Day Time. Al suo posto al Day Time arriva Simona Sala che lascia proprio a Orfeo la guida del Tg3. Stando a quanto trapela l‘ok a queste nomine è arrivato con cinque voti favorevoli su sette. A votare contro sarebbero stati i consiglieri Alessandro Di Majo e Riccardo Laganà.
Giro di valzer: l’ira di Laganà
“Personalmente non mi sento di avallare politiche gestionali che assumono i contorni di uno stanco e liso gioco di ruolo partecipato da partiti e portatori di interessi a danno della stabilità e del reale interesse aziendale” ha spiegato Laganà in un’intervista a La Repubblica.
Lo stesso ha spiegato che “i dipendenti mi hanno eletto per difendere la Rai”. Per questo “non sosterrò nessuna proposta dell’ad che non sia giustificata da robuste motivazioni industriali, editoriali e di prospettiva del servizio pubblico”.
I dubbi del consigliere Rai
Riguardo alla nuova organizzazione per generi, il consigliere spiega anche che “la Rai è un’azienda complessa, occorre coinvolgere i dipendenti quando si intraprendono trasformazioni di tale portata. Se non lo si fa, poi arrivano i guai”. “I generi possono essere un’occasione per ottimizzare i flussi di lavoro, realizzare il pieno utilizzo delle risorse interne, innovare linguaggi e offerta editoriale ragionando in modo crossmediale” ha insistito Laganà prima di spiegare che “se però i modelli operativi delle reti con i loro vizi vengono replicati in orizzontale, allora si moltiplica l’errore su tutte le reti”