Dmitry Kozak scomparso: che fine ha fatto il fidato consigliere e vicedirettore dello staff del presidente russo Vladimir Putin.
Dmitry Kozak scomparso: il rapporto pluriennale con il leader del Cremlino
Dmitry Kozak è noto per essere da tempo uno degli uomini più forti e influenti nell’ambito della verticale russa del potere nonché uno dei più fidati consiglieri e amici del presidente Vladimir Putin. È stato uno delle figure più importanti durante l’invasione russa della Crimea ed è stato al fianco dell’attuale leader del Cremlino sin da quando ricopriva soltanto il ruolo di consigliere per gli Affari Internazionali del sindaco di San Pietroburgo. Al momento, tuttavia, di Kozak si è persa goni traccia.
Il fedelissimo di Putin ha un passato tra i Corpi speciali ed ha anche ricoperto la carica di vicedirettore dello staff dello Zar. La sua esperienza maturata sia in campo bellico che in ambito istituzionale lo ha reso un personaggio fondamentale per il presidente russo.
Kozak, inoltre, è stato per cinque anni il Capo dell’operazione speciale in Ucraina: in questo lungo arco temporale, ha avuto il compito di monitorare con assiduità e attenzione i territori ucraini presumibilmente al fine di mettere in atto l’attacco avviato nella notte del 24 febbraio 2022. E, proprio dalla data dell’invasione russa dell’Ucraina, il consigliere di Putin sembra essere svanito nel nulla.
Che fine ha fatto il fidato consigliere di Putin? Il disastro dell’operazioni militare russa in Ucraina
Il vicedirettore dello staff di Putin, Dmitry Kozak, è stato spesso accusato di aver adottato una linea troppo “morbida” ed eccessivamente incline alla diplomazia rispetto a Kiev che avrebbe compromesso la sua posizione di potere.
In occasione di una conferenza stampa organizzata poco prima dell’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina, Kozak stava illustrando la mancata evoluzione a livello diplomatico tra la Russia e l’Ucraina quando, secondo le testimonianze fornite da alcuni presenti, una voce fuori campo ha gridato “spasiba” ossia “grazie mille”. A questo punto, l’ex consigliere russo avrebbe portato avanti il suo intervento fino a quando non è stato udito un nuovo “spasiba”.
A pronunciare la parola, sarebbe stato proprio il presidente Putin che, in questo modo, voleva far capire all’amico di portare a termine il suo intervento.
Con l’avvento del 24 febbraio 2022 e l’inizio della guerra in Ucraina, poi, Dmitry Kozak è scomparso: in oltre cento giorni di guerra, infatti, nessuno sembrerebbe averlo più visto.
A proposito dell’ex consigliere, poco dopo la metà di maggio 2022, i giornalisti indipendenti ucraini e russi hanno asserito di aver appreso la notizia del suo arresto. Secondo gli esperti moscoviti, a compromettere in modo irreparabile la posizione del vicedirettore dello staff del leader Cremlino sarebbe stato il fallimento dell’invasione russa in Ucraina, nonostante gli anni di occupazione e preparazioni sul territorio.