Voto di sfiducia contro Boris Johnson oggi: cosa rischia il primo ministro del Regno Unito nel caso in cui i Tory dovessero decidere di rimuoverlo dal ruolo di leader del partito?
Voto di sfiducia contro Boris Johnson oggi: il raggiungimento del quorum da parte dei Tory
Nella serata di lunedì 6 giugno, i Tory voteranno sulla fiducia al premier e, al raggiungimento della maggioranza più 1 dei voti, Boris Johnson sarà costretto a dimettersi e rimanere in carica ad interim fino alla scelta di un successore.
La decisione di procedere al voto di sfiducia contro Boris Johnson è stata annunciata nel momento in cui è stato raggiunto il quorum necessario di lettere di deputati a favore della procedura, pari a 54 ossia il 15% del gruppo parlamentare. Il partito di governo del Regno Unito, infatti, ha comunicato nella mattinata di lunedì 6 giugno che è stato superato il quorum di lettere di sfiducia nei confronti del primo ministro britannico Boris Johnson da parte del 15% dei deputati della maggioranza. Lo scrutinio, invece, si terrà nella serata tra le 18:00 e le 20:00 ora di Londra.
Nello specifico, i Tory stanno votando per rimuovere Johnson dal suo incarico di leader del partito. In questo contesto, nel caso in cui il voto di sfiducia dovesse passare con i voti di oltre metà dei suoi 180 deputati, il politico inglese sarà costretto non solo a rinunciare alla leadership dei conservatori ma dovrà anche rassegnare le dimissioni dall’incarico di premier.
Cosa rischia il primo ministro del Regno Unito: la nota di Downing Street e il Partygate
In merito alle votazioni, intanto, da Downing Street è stata diffusa una nota che ha reso noto che il primo ministro ha accolto con favore le operazioni di voto in modo tale da chiudere in modo definitivo il cosiddetto scandalo Partygate. Si tratta delle feste a Downing Street organizzate in violazione rispetto alle norme imposte a livello nazionale a causa della pandemia Covid.
Gli episodi resi pubblici sono stati aspramente criticati dall’opinione pubblica britannica, poco disposta a perdonare il leader per quanto accaduto.