Molestie sessuali treno Gardaland, individuate circa 10 vittime e 30 sospettati: cos’è successo durante la corsa Verona-Milano.
Molestie sessuali treno Gardaland, 10 vittime e 30 sospettati: cos’è successo
Nel pomeriggio di giovedì 2 giugno, intorno alle ore 17:00, un gruppo di ragazze (tre di Milano e due di Padova) sono salite a bordo del treno partito da Peschiera del Garda, in provincia di Verona, per raggiungere il capoluogo lombardo, dopo aver trascorso la giornata a Gardaland.
Durante il viaggio, le ragazze hanno subito molestie sessuali da parte di un gruppo di giovani che sono stati descritti come “nordafricani”. Gli aggressori avrebbero insultato le ragazze, tutte di età comprese tra i 16 e i 17 anni, e avrebbero cercato di palpeggiarle nelle parti intime. Le vittime, accerchiate dai molestatori, sono riuscite a scendere dal treno alla fermata di Desenzano e hanno sporto denuncia.
A quanto si apprende, sarebbero circa una decina le ragazze che hanno subito molestie sessuali sul treno di Gardaland mentre pare siano stati identificati circa una trentina di ragazzi responsabili degli abusi.
Rispetto all’aggressione, alcune delle vittime hanno raccontato: “C’erano tanti nordafricani. Avevano anche le bandiere del Marocco. Correvano da una parte all’altra della stazione. Hanno anche tentato di salire su un Frecciarossa bloccandolo per dieci minuti. Il treno era stracolmo, faceva caldissimo. Volevamo scendere, ma ce l’hanno impedito azionando l’allarme. Abbiamo attraversato varie carrozze e nel tragitto hanno iniziato a toccarci ovunque. Sono scoppiata a piangere e ho avuto un attacco di panico. Mentre andavamo avanti ci toccavano, sentivo l’aria mancarmi. La gente fumava, le ragazze specialmente ci davano delle ‘bianche’, delle privilegiate e non ci facevano passare. Per fortuna, un altro ragazzo, anche lui nordafricano, ha spinto via gli amici e ci ha fatto scendere”.
In merito all’accaduto, le forze dell’ordine hanno riferito di essere già entrate in possesso dei video delle telecamere della stazione e di alcune clip postate su TikTok. Le immagini mostrano la folla in stazione e a bordo del treno.
Sulle indagini, è intervenuto il dirigente della Mobile di Verona, Carlo Bartelli, che ha dichiarato: “Stiamo ricostruendo i fatti avvenuti in spiaggia e sul treno. Gli accertamenti proseguiranno su tutto ciò che può avere risultanze penali”.
La reazione del governatore del Veneto Luca Zaia e il raduno organizzato su TikTok
In merito agli abusi subiti dalle ragazze sul treno Verona-Milano, intanto, si è espresso il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, che ha dichiarato: “Pensare che delle ragazze vengano importunate, molestate o che siano oggetto di aggressione nei nostri territori non esiste. Il mio appello è che ci sia tolleranza zero e che le forze dell’ordine ci mettano il massimo impegno per trovare i responsabili. Noi veneti siamo abituati a un rapporto sociale basato sul rispetto delle persone e delle regole. Non deve passare l’idea che fatti come questi possano diventare ordinari o addirittura, peggio ancora, che ci si possa assuefare. Non ci siamo mai neanche adeguati al fatto di mettere gli allarmi in casa e di pensare di chiuderci dentro. Ripeto, tolleranza zero”.
Nella giornata del 2 giugno, oltre all’episodio delle molestie sessuali sul treno di Gardaland, tra le località di Peschiera del Garda e Castelnuovo del Garda si è consumata una maxi rissa. Oltre 2.500 giovani provenienti da tutto il Nord Italia, soprattutto da Lombardia e Veneto, si sono recati in zona per prendere parte a un evento sponsorizzato su TikTok.
In questo contesto, i turisti sono stati messi in fuga dall’arrivo degli adolescenti che hanno invaso le spiagge del lungolago imponendo musica alta e compiendo furti.