di Alessandro Barcella
Una curiosa e incomprensibile “giostra” sulla pelle dei bambini. È la sostanza della grave accusa lanciata dalla Lega Nord, che in Consiglio Comunale solleva una polemica sul piano di rimozione dell’amianto nelle scuole milanesi. Un piano da 41 milioni di euro, che punta a completare le bonifiche entro il 2016. Qualcosa tuttavia, stando almeno alle parole del consigliere Igor Iezzi, sembra non tornare. Eloquente, dopo l’intervento in aula, il post sul proprio profilo Facebook: “In una città c’è una scuola A con l’amianto – scrive Iezzi -. I bambini vengono spostati nella scuola B in attesa dei lavori. Siccome sono in troppi i bambini, incolpevoli, che da anni frequentavano la scuola b vengono a loro volta spostati, tra mille fastidi, nella scuola C”. Ma nella scuola C, conclude incredulo il consigliere leghista, c’è la presenza dell’amianto, che non c’era invece nella B. La storia ha luogo nella periferia nord ovest della città, tra i quartieri di Lorenteggio e Bande Nere. La media di via Strozzi 11, la “scuola A”, rientra effettivamente tra i 16 istituti gravemente afflitti dal problema amianto e per i quali il Comune ha deciso il blocco delle lezioni. Per altre 18 scuole, per le quali esisterebbe “una situazione di minore urgenza”, si attendono ora i finanziamenti previsti dal “Decreto del Fare”.
La replica della Giunta
Palazzo Marino rimanda al mittente le accuse, spiegando che la terza scuola presenta un unico metro quadrato di amianto (e dunque a bassissimo rischio). “Con questo piano – chiarisce l’Assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza – e grazie alla collaborazione con la Regione , contiamo di affrontare in modo definivo la presenza dell’amianto nelle scuole della città. È però evidente che servono ingenti risorse per realizzare una bonifica organica o l’abbattimento e la ricostruzione delle scuole chiuse della città: un obiettivo che ci poniamo avvalendoci delle politiche promosse dal Governo in favore dell’edilizia scolastica ”. Per il primo gruppo di 16 scuole i lavori verranno completati entro dicembre 2013. Servono invece circa 7 milioni di euro per la seconda tornata di bonifiche, che interesserà impianti di scarico, pluviale e porzioni di pavimenti.