Al 93esimo giorno di conflitto dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina la procuratrice capo, Iryna Venediktova, ha detto alla Bbc che sta indagando su quasi 14mila casi di presunti crimini di guerra da parte delle forze russe. Parlando a Londra durante il suo primo viaggio fuori dall’Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, la procuratrice ha affermato che ogni giorno vengono alla luce tra i 100 e i 200 nuovi casi.
Putin ha affermato che l’Occidente fallirà nel suo tentativo di isolare la Russia
“Abbiamo quasi 14mila casi, solo di crimini di guerra, e quasi 6mila casi collegati”, ha precisato la procuratrice, spiegando che il presunto crimine di guerra più comune è il bombardamento di edifici civili, in particolare ospedali e scuole (leggi l’articolo). Dal canto suo l’Ue fa quel che si può con gli strumenti che ha a disposizione, ovvero le sanzioni. Ma Mosca non si lascia intimidire facilmente.
Il presidente russo Vladimir Putin, infatti, ha affermato che l’Occidente fallirà nel suo tentativo di isolare la Russia e dovrà far fronte a crescenti problemi economici. Parlando in collegamento video al Forum economico eurasiatico, Putin ha affermato che Mosca non si tirerà fuori dalla cooperazione internazionale. Cercare di isolare la Russia è “impossibile, assolutamente irrealistico nel mondo moderno” e “coloro che cercano di farlo si fanno male”, ha detto.
Il leader russo ha fatto anche fatto riferimento alle crescenti sfide economiche in Occidente, tra cui “l’inflazione mai vista in 40 anni, la crescente disoccupazione, i problemi nelle catene di approvvigionamento e l’aggravarsi delle crisi globali in ambiti così delicati come quello alimentare”. “Questo non è uno scherzo”, ha detto, “è una cosa seria che avrà un impatto sull’intero sistema di relazioni economiche e politiche”.
Le sanzioni causano una serie di difficoltà per la Russia, ma allo stesso tempo la rendono più forte. Lo ha dichiarato il presidente russo, Vladimir Putin: ”Tutto può essere regolato, tutto può essere costruito in un modo nuovo. Sì, forse con qualche successo variabile, ma di sicuro diventeremo solo più forti”. Il leader ha poi criticato l’Occidente per aver sequestrato i beni russi, dicendo che “il furto di beni altrui non ha mai portato a nulla di buono per il ladro”.
Insomma un avvertimento che non è passato inosservato. Certo è che la Banca di Russia, in una riunione straordinaria, ha abbassato il tasso d’interesse di riferimento del 3 per cento, portandolo dal 14 all’11 per cento: ”Gli ultimi dati settimanali indicano un significativo rallentamento dell’attuale tasso di crescita dei prezzi”, afferma il comunicato.
Alla fine di febbraio, la Banca centrale russa ha aumentato urgentemente il tasso chiave di 10,5 punti percentuali, dal 9,50 al 20 per cento. Tuttavia, alla fine di aprile, il tasso d’interesse di riferimento è stato ridotto al 14 per cento. La Banca di Russia ha anche affermato di vedere spazio per un ulteriore taglio dei tassi nel corso dell’anno. Sul fronte dei negoziati invece la situazione sembra in stallo.
O meglio, il Cremlino fa sapere, nella telefonata intercorsa con il presidente del consiglio, Mario Draghi, che “sono sospesi da Kiev”. Inoltre, Putin ha informato il premier italiano sul “lavoro in corso per stabilire una vita pacifica nelle città liberate del Donbass. Ha parlato in dettaglio delle misure adottate per garantire la sicurezza della navigazione, compresa l’apertura quotidiana di corridoi umanitari per l’uscita di navi civili dai porti del Mare di Azov e del Mar Nero e che la parte ucraina sta impedendo”.
Inoltre sulla questione dello sblocco del grano di Kiev Putin ha detto che “avverrà in cambio della revoca delle sanzioni”. Il presidente russo ha, poi, assicurato a Draghi che la Russia intende continuare a garantire forniture gas a prezzi fissati nei contratti. Ovviamente le eventuali modalità, soprattutto per il pagamento dovranno essere meglio definite. Intanto sul campo la situazione è ancora molto difficile.
La Russia “al momento è in vantaggio” sulle forze ucraine nell’offensiva nella regione di Luhansk, “ma stiamo facendo tutto quello che possiamo”. Lo ha ammesso in un briefing il generale ucraino Oleksiy Gromov.
Secondo il sindaco della Vitali Klitschko, la Russia intende conquistare l’intera Ucraina, con la capitale Kiev come obiettivo principale. “L’Ucraina non sta solo difendendo la propria sovranità, ma quella di tutte le nazioni che la pensano allo stesso modo. Non difendiamo solo le nostre famiglie, difendiamo tutti voi”, ha detto Klitschko.