Otto anni fa, nei pressi della città di Sloviansk, nell’area del Donbass, in Ucraina il fotoreporter italiano Andrea Rocchelli è morto sotto i colpi di mortaio sparati dall’esercito ucraino e dai miliziani della Guardia Nazionale Ucraina. Con lui è morto anche l’attivista dei diritti umani Andrei Mironov, mentre il fotografo francese William Roguelon è rimasto gravemente ferito.
Il reporter Andrea Rocchelli nel 2014 fu ucciso dai colpi di mortaio sparati dall’esercito ucraino
Nel luglio 2017, la procura di Pavia ha arrestato un militare della Guardia Nazionale ucraina, Vitaly Markiv. Dopo una condanna in primo grado a 24 anni di reclusione per concorso di colpa nell’omicidio (lo stato Ucraino è stato anch’esso giudicato colpevole nella medesima sentenza quale responsabile civile), il 3 novembre 2020 la Corte d’assise d’appello di Milano aveva assolto l’imputato “per non aver commesso il fatto” pur riconoscendo le responsabilità dell’esercito ucraino, scarcerandolo sulla base di quello che può essere considerato un vizio di procedura; sentenza poi confermata anche dalla Corte di Cassazione il 9 dicembre scorso.
I genitori del reporter italiano chiedono che l’Ucraina risponda
I genitori di Rocchelli stanno chiedendo che l’Ucraina risponda, in qualità di responsabile civile, della morte di un giornalista italiano dovuta al suo esercito. In queste settimane ai genitori e all’avvocato di Rocchelli stanno arrivando minacce e accuse. Qualcuno dice che sia vergognoso chiedere un risarcimento dall’Ucraina in guerra, immancabili sono quelli che accusano i genitori di essere filo-putiniani.
La guerra e la politicizzazione bellica è arrivata fin qui, nel dolore di una famiglia che chiede semplicemente giustizia. I genitori raccontano che “l’attuale governo ucraino per ciò che attiene all’uccisione di Andrea, ha proseguito nella linea scelta del precedente, negando la dinamica dei fatti ricostruita dalla magistratura italiana, mentendo e soprattutto costruendo false verità”.
Da notare è che Rocchelli appariva schedato sul sito Myrotvorets, gestito dai servizi segreti ucraini. Sulla foto della sua scheda, consultabile online, i servizi segreti hanno applicato la scritta rossa in sovraimpressione “Liquidato”. Chissà che questa alleanza Italia-Ucraina, nelle parole e nei fatti, non possa tornare utile anche per restituire un po’ di verità ai genitori di Andrea e a noi.