Tim Open Fiber aree bianche, firmato l’accordo: cosa significa e cosa cambia con il progetto Rete Unica.
Tim Open Fiber aree bianche, firmato l’accordo: cosa significa e qual è il valore del patto
Nuovo passo in avanti per il progetto Rete Unica con la firma dell’accorto tra Tim e Open Fiber sulle aree bianche, ossia quelle a fallimento di mercato.
Con l’accordo siglato con Fibercop, viene concesso a Open Fiber l’uso in affitto di infrastrutture aeree come pali e canaline e delle connessioni che raggiungono le case dei clienti per un totale di 230 milioni di euro.
l via libera per il patto è stato dato anche da Fondo KKR, azionista di Fibercop per il 37,5% e titolare del diritto di veto. Precedentemente, l’azionista aveva mostrato perplessità in merito al progetto e aveva negato il suo consenso. I dubbi, a quanto si apprende, non riguardavano il valore commerciare dell’accordo ma la possibilità che lo stesso potesse rappresentare una base di partenza per le trattative legate alla futura aggregazione.
Cosa cambia e in cosa consiste il progetto Rete Unica
L’accordo siglato velocizza i tempi che potrebbero portare alla firma di un’intesa per la Rete Unica. Sulla base di alcune indiscrezioni, questa potrebbe verificarsi già nella seconda metà di maggio.
In questo contesto, al tavolo delle trattative saranno sicuramente presenti CDP in rappresentanza di Open Fiber e Tim in rappresentanza di Fibercop. Non è ancora stato rivelato se all’incontro parteciperanno anche i grandi investitori internazionali Macquarie e KKR, azionisti di Open Fiber e Fibercop.
La realizzazione della rete unica dovrebbe portare allo “scorporo (carve out) della rete primaria, della rete secondaria (Fibercop) e dei cavi sottomarini di Sparkle a vavore di una società chiamata Telecom Italia”. Per quanto riguarda la fibrache collega le centrali (blackbone), queste dovrebbero continuare a essere gestite da società di servizi Tim.