Se con l’inceneritore Roberto Gualtieri sperava di risolvere il problema dell’immondizia a Roma e ricevere il plauso unanime di tutti, allora si è sbagliato di grosso. Già perché dopo le prime e furibonde polemiche politiche – in parte anche interne alla sua stessa maggioranza –, poi l’inizio della ‘guerra dei comitati’, ora il Campidoglio rischia di finire nel mirino di due nuove iniziative del Movimento 5 Stelle che però, in modo davvero incredibile, si spacca.
Sulla proposta di realizzare un inceneritore a Roma, il Campidoglio rischia di finire nel mirino di due nuove iniziative del M5S
La prima di queste due operazioni è una raccolta firme per una petizione in cui si chiede al sindaco Pd di fare marcia indietro sul mega impianto che manderà in fumo l’immondizia romana e pure le politiche green. Più delicata, invece, la seconda che altro non è che un’azione legale “per bloccare la realizzazione del termovalorizzatore a Roma”.
Si tratta di iniziative che procedono nel solco già tracciato dall’ex sindaca Virginia Raggi e che sono state benedette dal leader M5S, Giuseppe Conte, che in questi giorni – assieme agli altri parlamentari pentastellati – non fa che ribadire come questo impianto è contrario ai valori stessi su cui si fonda il Movimento (leggi l’articolo).
Una linea che sembrava aver messo tutti d’accordo ma che ieri si è scoperto che così non è. A non essere d’accordo con la decisione del gruppo Capitolino, è l’assessora 5S alla Transizione ecologica della Regione Lazio, Roberta Lombardi, che ha sorpreso tutti rivelando che si tratta di “un’iniziativa non concordata” aggiungendo che “c’è chi vuole essere ricordato per il No e basta e c’è chi lavora per il Sì al futuro”.
Non solo. All’Ansa la Lombardi ha precisato: “Visto che sugli impianti per la gestione dei rifiuti a Roma siamo all’anno zero, credo sia più proficuo, e credibile, proseguire un’interlocuzione con il Campidoglio e il Pd approfittando del dibattito sull’inceneritore per farlo evolvere verso un confronto su un altro tipo di impiantistica, quella per l’economia circolare indicata dalle norme Ue, e accelerare quindi con delle proposte concrete, alternative all’inceneritore, la transizione ecologica del Lazio”.
Parole che hanno fatto sobbalzare dalla sedia molti pentastellati che si chiedono cosa abbia spinto la Lombardi a muovere una critica tanto feroce. C’è chi crede alla bontà delle parole dell’assessora regionale che sarebbe genuinamente convinta di poter cambiare i piani di Gualtieri in fatto di gestione dei rifiuti con qualche chiacchierata, mentre altri pensano che sia il tentativo della pentastellata di sparigliare le carte e cavalcare la notizia.
Ma c’è soprattutto – e si tratta dell’assoluta maggioranza – chi proprio non capisce cosa stia accadendo. Tra quest’ultimi spicca il consigliere capitolino Paolo Ferrara che fa notare come la critica arriva su “un’iniziativa del Movimento di Roma che tra l’altro richiama la partecipazione dei cittadini su una decisione che è stata presa di notte nelle segrete stanze del Campidoglio. L’abbiamo concordata con tutti i consiglieri municipali di Roma. Non riesco a capire il motivo per cui Roberta Lombardi si senta esclusa”. Una domanda che, a quanto pare, si stanno facendo in molti.