La rete all news della Rai si è posta un obiettivo molto ambizioso, rispetto al quale altri tentativi del Servizio Pubblico erano falliti: quello di contattare un pubblico di giovanissimi attraverso un telegiornale partito pochi giorni fa. Dal 3 maggio va infatti in onda Tg Kids, un Tg di cinque minuti dedicato a ragazzi e ragazze tra 8 e 14 anni, trasmesso ogni martedì e venerdì alle 15.30 su Rainews24 e in replica alle 21.50 su Rai Gulp.
Dal 3 maggio va in onda su Rainews24 un Tg di cinque minuti dedicato a ragazzi
La nuova iniziativa, co-prodotta da Rainews24 e da Rai Ragazzi, è stata fortemente voluta dai due direttori Paolo Petrecca e Luca Milano e, come ben esplicitato dai relativi comunicati Rai, è nata dalla necessità di dedicare ai ragazzi uno spazio di lettura dei fatti quotidiani, con un linguaggio e una scelta delle immagini selezionati appositamente per loro.
Come dicevamo, la mission di Petrecca si prefigge il difficile obiettivo di offrire ai minori un valido canale alternativo a quelli tematici tradizionali e online o satellitari. Una sfida quasi impossibile quella di poter riconquistare questo tipo di audience dove la Rai per decenni è stata dominatrice assoluta, poi surclassata prima dall’ascesa delle Tv private, in seguito dall’esplosione dei network completamente dedicati a questo tipo di offerta e infine da internet.
La fascia d’età interessata, ovvero gli under 14, è un pubblico che, nel 62% dei casi circa, sta davanti alla tv 1-2 ore al giorno e che, nella stessa percentuale, trascorre altrettanto tempo guardando video online o in streaming. Tra i numerosi canali dedicati, Rai Gulp e Boing sono sicuramente quelli più in target con la fascia 7-14 anni. Sono lontani i tempi in cui i format per ragazzi realizzavano ascolti come il milione e mezzo di spettatori per Bim Bum Bam su Mediaset, col 13% di share, o il milione circa di “Big” sulla Rai, che arrivava anche all’11%.
Tuttavia, l’attuale riproposizione al mattino presto su Italia 1 di alcuni cartoni anni ‘80 interessa un bacino che va dai 100mila ai 300/400mila spettatori, non di poco conto, senza dimenticare per esempio I Simpson che fanno ancora il 5/6% di share a distanza di più di 30 anni dalla prima messa in onda in Italia. Guardando invece all’attualità, l’arrivo della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina potrebbero aver sicuramente avvicinato il pubblico giovane all’informazione.
Come abbiamo spiegato anche in altre occasioni, questo pubblico non è completamente distaccato dai mezzi di comunicazione mainstream, nonostante la giovanissima età. Anche semplicemente seguendo i loro beniamini, ovvero youtuber e influencer, si tengono informati su ciò che succede nel mondo, oltre chiaramente agli ambienti scolastico e famigliare. I canali prediletti sono Youtube, TikTok o Twitch, ma non va esclusa la tv.
Ben venga quindi un’idea come il Tg Kids di Rainews24, condotto a turno da Alessandro Baracchini e Serena Scorzoni (nella foto), in cui si parla di guerra ma dal punto di vista dei ragazzi, con riferimenti a iniziative dei giovanissimi per la pace; spazio alla parola chiave del giorno e all’attualità, senza tralasciare i temi culturali; il ritmo è veloce e non annoia così come la durata, adeguata, come se si trattasse di una puntata del loro cartone preferito.
Per quel che riguarda gli ascolti, secondo i dati di OmnicomMediaGroup, l’all news diretta da Petrecca si mantiene su una buona media di 90.000 spettatori con l’1% di share circa, ma con punte del 5/6% nella notte e del 10% al mattino. La fascia 8/14 anni si mantiene sullo 0,3%. Petrecca è però riuscito a sfondare nella fascia dei laureati, particolarmente pregiata per gli investimenti pubblicitari, raggiungendo l’1,4% di share in questo target. A livello territoriale, nonostante una particolare prevalenza del Centro-Nord, il picco si registra in Calabria con l’1% di share mentre il gradimento più basso lo fa segnare la Sicilia (0,3%). Ora l’attende la sfida dei bambini.