Liste transnazionali al Parlamento europeo: ecco cosa è si prevede con la modifica della riforma elettorale a livello europeo. Diverse le novità in nome della democrazie e giusta rappresentanza.
Liste transnazionali al Parlamento europeo: cosa sono
Aria di cambiamento al Parlamento Europeo. Con la modifica alla riforma della legge elettorale verrà creata una circoscrizione unica a livello Ue e la possibilità di avere liste transnazionali.
Le liste transnazionali sono lo specchio di una rappresentanza geografica giusta ed equilibrata. Così gli Stati membri saranno divisi in tre gruppi a seconda del numero di abitanti. Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee come coalizioni di partiti politici nazionali, associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei. Il testo inoltre mira a contrastare la disuguaglianza di genere, il testo propone infatti un sistema di quote, senza violare i diritti delle persone non binarie.
Tra le novità ecco anche la richiesta di rendere il 9 maggio come data comune per le elezioni europee nonché il diritto di candidarsi alle elezioni per tutti gli europei a partire dai 18 anni e una soglia elettorale minima obbligatoria del 3,5% per le circoscrizioni con 60 o più seggi.
Come si voterà con la nuova legge elettorale
Secondo il sistema proposto al Parlamento Europeo, ogni elettore avrebbe due voti: il primo per eleggere un deputato nella rispettiva circoscrizione nazionale e il secondo per eleggerne un altro nella circoscrizione paneuropea, composta da 28 seggi supplementari. Per garantire una rappresentanza geografica equilibrata all’interno delle liste, gli Stati membri saranno divisi in tre gruppi a seconda del numero di abitanti. Le liste verranno compilate, in maniera proporzionale, con candidati provenienti da questi tre gruppi.
Le liste paneuropee dovranno essere presentate da entità elettorali europee, quali coalizioni di partiti politici nazionali e/o associazioni nazionali di elettori o partiti politici europei. Inoltre, si prevede di concedere il voto a tutti i sedicenni europei, con una deroga per quei Paesi in cui l’età minima per votare è stabilita diversamente dalla Costituzione.
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