I corpi di 290 civili sono stati trovati nella sola città di Irpin, di questi “55 sono solo resti umani”. È quanto ha detto la procuratrice generale ucraina, Iryna Venediktova. “Di questi, 40 sono stati uccisi da colpi di arma da fuoco, 35 da schegge, 5 di fame. Gli altri 210 hanno ferite ancora in corso di accertamento per poter risalire alle cause del decesso”, ha aggiunto la procuratrice (qui tutti gli articoli sulla guerra in Ucraina).
Guerra in Ucraina, La procuratrice generale Venediktova: “Putin è il principale criminale di guerra del XXI secolo”
“Putin deve essere assolutamente processato, è il principale criminale di guerra del XXI secolo: ricordate la Cecenia, la Georgia e ora l’Ucraina” ha aggiunto la procuratrice generale ucraina Venediktova, incontrando i giornalisti davanti alla casa della Cultura di Irpin, completamente distrutta. “È lui il responsabile come comandante in capo dei crimini di guerra commessi in queste zone”, ha accusato la Venediktova.
Le autorità di Kiev segnalano di aver identificato il principale sospettato degli omicidi di Bucha
La procuratrice generale ha rivelato su Twitter che uno dei sospettati russi per il massacro di Bucha è stato identificato dalla giustizia ucraina. “Il principale sospettato degli omicidi di Bucha – ha spiegato l’alto magistrato -, il comandante della guardia nazionale russa Serhiy Kolotsei, è stato identificato. La polizia ha stabilito che il 18 marzo ha ucciso quattro uomini disarmati, poi torturato e sottoposto a finta esecuzione un civile. Dopo le atrocità di Bucha, ha inviato anche merci saccheggiate a Ulyanovsk”.
The first suspect in Bucha murders, the commander of the Russian National Guard, Serhiy Kolotsei, has been identified. Police established that on March 18, he killed four unarmed men and later tortured and subjected a civilian to mock execution.1/2#RussianWarCrimes pic.twitter.com/zbCey90VlE
— Iryna Venediktova (@VenediktovaIV) May 2, 2022
I magistrati ucraini, sempre secondo quanto ha riferito la procuratrice generale, hanno trovato prove dell’uso contro i civili, da parte delle forze russe, di mine antiuomo, proiettili di mortaio di calibro 82 e 120 millimetri, missili balistici Iskander-M e altri proiettili. Armi che violano le leggi militari russe e le condotte di guerra, ma anche le convenzioni di Ginevra.